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Politica
Fisco, "la Flat Tax per tutti al 15% ci sarà". La Lega rilancia la rivoluzione

"Questo traguardo non è in discussione ed è ben indicato nel programma di Governo che abbiamo elaborato alla vigilia del voto"

 

"La Flat Tax al 15% è già realtà per più di 2 milioni di Partite Iva che hanno un fatturato fino a 85 mila euro. Sembrava impossibile eppure con grande determinazione questo risultato è arrivato. Il prossimo obiettivo è diminuire il prelievo anche ai dipendenti. Questo traguardo non è in discussione ed è ben indicato nel programma di Governo che abbiamo elaborato alla vigilia del voto (Siri era per la Lega al tavolo del programma)". Armando Siri, coordinatore dei Dipartimenti della Lega e Responsabile della Scuola di Formazione Politica del Carroccio, intervistato da Affaritaliani.it, rilancia con forza la proposta leghista della Flat Tx per tutti al 15%. "Si tratta di un obiettivo di legislatura e i tasselli sono stati posti dalla Legge Delega Fiscale recentemente approvata. Gli step per arrivare ad un’aliquota unica per tutti al 15% sono necessari per diluire progressivamente le risorse non indifferenti che occorrono il cui reperimento è reso ancor più complicato dal quadro macro economico. Ma la “lama cura la ferita che ha inferto” dicevano gli antichi saggi, che vuole dire che ciò che oggi può sembrare molto costoso in realtà costituisce la cura efficace per guarire da questo stato di malessere economico generale".

IL TESTO COMPLETO DELL'INTERVISTA DI AFFARITALIANI.IT AD ARMANDO SIRI

"La Flat Tax al 15% è già realtà per più di 2 milioni di Partite Iva che hanno un fatturato fino a 85 mila euro. Sembrava impossibile eppure con grande determinazione questo risultato è arrivato. E le assicuro che basta andare ad intervistare qualche professionista per avere la percezione di quanto sia cambiata loro la vita. Sia in termini di minore imposta sia di semplificazione. Ricordiamoci che si tratta di una categoria di lavoratori senza alcuna tutela non minimamente paragonabili ai dipendenti come qualcuno strumentalmente ha cercato di far credere con il tentativo di avvelenare il clima e creare le premesse di una guerra tra “poveri”. L’obiettivo della Flat Tax è tutelare e premiare il lavoro. Per questo il prossimo obiettivo è diminuire il prelievo anche ai dipendenti. Questo traguardo non è in discussione ed è ben indicato nel programma di Governo che abbiamo elaborato alla vigilia del voto (Siri era per la Lega al tavolo del programma). Si tratta di un obiettivo di legislatura e i tasselli sono stati posti dalla Legge Delega Fiscale recentemente approvata. Gli step per arrivare ad un’aliquota unica per tutti al 15% sono necessari per diluire progressivamente le risorse non indifferenti che occorrono il cui reperimento è reso ancor più complicato dal quadro macro economico.  Ma la “lama cura la ferita che ha inferto” dicevano gli antichi saggi, che vuole dire che ciò che oggi può sembrare molto costoso in realtà costituisce la cura efficace per guarire da questo stato di malessere economico generale. Tassare pesantemente il lavoro costituisce un profondo disincentivo a partecipare con entusiasmo alla crescita economica, sociale e spirituale del Paese proprio come prevede la nostra Costituzione. Che entusiasmo può avere un lavoratore che si vede sottrarre oltre il 50% del frutto del suo lavoro dallo Stato? Uno Stato che usa il potere coercitivo, la forza e un sistema punitivo e sanzionatorio con il solo scopo di spremere chi ha qualcosa da perdere (e sono sempre meno) perché a quelli che non hanno nulla da perdere di sicuro non bussa alla porta. Il frutto del proprio lavoro è sacro e rappresenta l’elemento vitale e fondante del nostro patto sociale, per questo la Costituzione mette il lavoro al primo articolo come appunto fondamento della Repubblica. L’atteggiamento che abbiamo nel tempo tollerato e accettato rappresenta una degenerazione autodistruttiva del sistema che minando e delegittimando il lavoro, sottraendone l’efficacia economica, di fatto promuove l’assistenzialismo, il parassitismo, la mediocrità e il “tirare a campare”. Dove troviamo le risorse? Dove le abbiamo trovate per ogni forma di assistenzialismo appunto. Per l’assistenzialismo abbiamo fatto deficit, abbiamo fatto spending review, abbiamo utilizzato tesoretti. Perché non possiamo farlo per abbassare le tasse e rimettere in moto il sistema economico in senso pro attivo? Tutto si può fare e si farà. Possiamo decidere di continuare a investire pochi spicci alla volta per comprare l’aspirina per curare i sintomi della malattia oppure decidere di spendere una volta per tutte una somma per comprare l’antibiotico per guarire le cause. Servono visione, coraggio, lungimiranza. Questo è il compito della Politica che non si limita alla mera amministrazione di condominio. Io nel 2018 proposi l’emissione di un Bond con sottostante il patrimonio immobiliare pubblico dismesso o inutilizzato per finanziare la riforma fiscale. Vediamo se sarà una strada percorribile. Abbiamo quattro anni dinnanzi per non deludere gli elettori che ci hanno dato fiducia e per dare al Paese quella giusta dose di ossigeno per riprendere la strada dello sviluppo e dell’entusiasmo".

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