In un sistema molto statico come quello della politica italiana, Giuseppe Conte rappresenta davvero un caso particolare. Arrivato all’improvviso alle luci della ribalta, ha saputo guidare due governi di segno diametralmente opposto, dimostrando di sapersela cavare egregiamente con quelle alchimie politiche che in precedenza non aveva mai maneggiato. Passare senza danni da un’alleanza con la Lega a una con il Pd non è da tutti. Eppure Conte non solo non ha perso credibilità, ma ne ha persino guadagnata nel corso del tempo. Non a caso, il post con il quale ha sancito il suo addio a Palazzo Chigi, salutando il personale, ha fatto un risultato da record, sfondando il muro di un milione di like e oltre 144.000 condivisioni. Un successo da record e totalmente “organico”, ovvero senza sponsorizzazioni. Qual è il segreto di tanto successo? Affaritaliani.it lo ha chiesto a Dario Adamo, social media manager di Giuseppe Conte.
Come è iniziato il suo sodalizio con l’ex Presidente del Consiglio?
Lo seguo fin dall’inizio del suo percorso politico. Come tutti ricorderanno, Conte è diventato Capo del governo nel maggio del 2018, su indicazione del Movimento Cinque Stelle e della Lega. Dal primo momento in cui è iniziato a circolare il suo nome tra i papabili, mi sono premurato di predisporre i suoi profili su tutti i social network. Conoscendo bene il Movimento Cinque Stelle, ho capito che sarebbe stato comunque importante per una figura come Conte presidiare i social. Quando è diventato Presidente ho quindi iniziato a gestire tutti i suoi canali e non ho mai smesso: sono ancora il suo social media manager
Il vostro è un sodalizio professionale o che nasce dalla comune militanza politica?
Beh, in realtà Conte in precedenza non si era mai occupato di politica. In quanto a me, sono un professionista che lavora con la politica e che ormai da tanti anni collabora con il Movimento Cinque Stelle. Ho seguito anche la campagna elettorale di Luigi Di Maio e, in seguito, ho iniziato a lavorare con Conte a Palazzo Chigi
Pur non essendo più Presidente del Consiglio, Conte è tuttora uno dei politici italiani col più alto tasso di gradimento. È bastato parlare del suo avvento alla guida del Movimento Cinque Stelle per spostare notevolmente i sondaggi: qual è il segreto della sua popolarità?
Credo che sia dovuta principalmente alle sue doti, a cominciare dalla sua grande umanità e dalla sua autenticità. Sono caratteristiche che attraverso la comunicazione vengono poste in rilievo, ma che rappresentano una sua dote personale di base. Si vede chiaramente che non è un personaggio costruito e questa sua autenticità emerge anche grazie al lavoro di comunicazione. Un lavoro – ci tengo a sottolinearlo – sempre fatto in squadra: sia tra di noi dello staff che insieme a lui
In questa squadra, qual è stato il ruolo di Rocco Casalino?
Beh, in quanto portavoce del Presidente, Rocco è stato responsabile di tutto l’ufficio stampa. La differenza è che lui si occupava più della strategia di comunicazione complessiva e del rapporto con i media tradizionali, mentre io seguo quella digitale. Rocco ed io lavoriamo insieme dal 2013, con percorsi paralleli che ci hanno portato fino al comune impegno con Conte
Che chi ha detto che lavorare con una persona dal carattere molto determinato come Rocco Casalino non è sempre facile. È davvero così?
No, no: io con Rocco ho sempre lavorato bene e soprattutto con grande rispetto reciproco. Anche se il lavoro sulla comunicazione deve essere organico, ognuno ha il suo ruolo e va rispettato. Io non ho mai riscontrato particolari difficoltà e, anzi, mi sono sempre trovato molto bene a lavorare con lui
La popolarità di Conte è legata anche al fatto che fino ad ora non è stato percepito come un politico tradizionale, ma più come espressione della società civile. Ora però sta assumendo un ruolo diverso: temete che questo possa influire sul suo gradimento? Come gestirete questo passaggio sul piano comunicativo?
Quando si fa il Presidente del Consiglio si rappresentano tutti gli italiani e Conte si è distinto in questo ruolo per le doti di umanità di cui parlavo prima. Ovviamente assumendo un ruolo più prettamente politico dovrà “sporcarsi le mani” assumendo delle decisioni e questo potrebbe in effetti avere delle conseguenze, però è tutto da vedere. Il futuro di Conte è ancora tutto da scrivere. Fino a qui ci ha davvero sorpreso, andando oltre ogni aspettativa. Non è certo scontato che un Presidente del Consiglio mantenga un gradimento così alto nell’arco di due anni e mezzo: anzi, è qualcosa di davvero eccezionale! E chissà che non ci stupisca ancora, continuando a mantenere una popolarità di alto livello pur schierandosi politicamente…
Allargando lo sguardo alla comunicazione del Movimento Cinque Stelle, si nota un cambiamento che è andato di pari passo con le fasi politiche e che probabilmente riserverà ulteriori cambiamenti: a che punto siete?
Questa è una fase totalmente nuova, nella quale i destini di Conte e del Movimento Cinque Stelle si sono incrociati di nuovo. Conte sta lavorando a un progetto ricostitutivo che verrà presentato e discusso, per poi eventualmente dar vita a un nuovo corso. Siamo all’inizio di un’esperienza nuova per tutti. Presumibilmente ciò comporterà un cambiamento anche nella comunicazione: se Conte diventerà la guida del Movimento Cinque Stelle, credo che porterà in questo ruolo anche un po’ del suo modo di fare. Penso che la comunicazione social rimarrà centrale, perché il Movimento Cinque Stelle le ha sempre dato grande importanza, sebbene in un’ottica integrata, organica e strutturata
E in questa organicità, come saranno i rapporti con la Piattaforma Rousseau?
Beh, questa è una cosa che si stabilirà nelle prossime settimane. C’è un’interlocuzione in atto tra Rousseau e il Movimento Cinque Stelle e alla fine delle discussioni si trarranno le conseguenze.


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