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Politica
Governo, soldi finiti ad aprile. Tasse e tagli. Inside choc agita il Cdx

Governo, non solo rose. Anzi, molte spine...


Un rumor, una voce. Di più, un'impressione diffusa all'interno della stessa maggioranza di governo. La Legge di Bilancio appena approvata definitivamente dal Senato della Repubblica basterà fino a marzo, è di corto respiro. Non guarda e non pensa al medio-lungo termine. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha rassicurato gli italiani nella conferenza stampa di fine anno. Belle parole, attese, quasi scontate. Ma, dietro le quinte, nel Centrodestra il sentiment è diverso.

La guerra Ucraina-Russia lungi dal vedere a breve una fine e gli interventi (21 miliardi) contro il caro-bollette bastano fino a fine marzo. Senza contare il ritorno dell'incubo Covid con l'esplosione di contagi, vittime e varianti dalla Cina (con l'Unione europea che come al solito dorme in piedi e non agisce tempestivamente). Il risultato? "Ad aprile sarà pesante, sarà dura. Saranno dolori", spiegano fonti qualificate di Centrodestra. In sostanza il governo dovrà trovare altre risorse per fronteggiare il caro-energia e il caro-bollette, con la Bce che rialza i tassi di interesse e rende tutto più complicato. L'inverno sarà al termine ma l'estate si avvicinerà e con il riscaldamento globale ci sarà il boom di consumi di energia elettrica già da maggio, probabilmente.

Nuovo deficit, nuovo scostamento di bilancio è impossibile. Bruxelles non lo consentirebbe e l'Italia, se lo facesse, sarebbe penalizzata anche e soprattutto nella riforma del Patto Ue. E così l'incubo che serpeggia all'interno della maggioranza di governo è quello di mettere tasse, nuova imposizione fiscale sui risparmi e magari anche sulla casa. E soprattutto il taglio dei servizi. Taglio a diversi comparti, dalla scuola ai trasporti, dalla sanità agli enti locali. Che poi vuol dire i servizi ai cittadini, quelli che quotidianamente toccano la gente comune.

Un'ipotesi, uno scenario, una convinzione reale per molti all'interno del governo e della maggioranza, che ascoltando le parole di Meloni in conferenza di fine anno incrociano le dita e pregano, sperando che ad aprile non accada ciò che nessuno vorrebbe ma che molti ritengono quasi inevitabile. D'altronde, spiegano fonti qualificate, "i sovranisti di carta sono quelli che si piegano all'Europa". E che assomigliano molto, forse troppo, a Mario Draghi.

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governo melonigoverno meloni legge bilanciogoverno meoni manovratagli tasse 2023





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