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Politica
Governo rimpasto dopo il voto. Entra la Boschi, fuori Bonafede. Tutti i nomi
(fonte Lapresse)

Occhi puntati nella maggioranza a dopo le elezioni regionali del 20-21 settembre, quando, come assicurano fonti qualificate, il rimpasto ci sarà "sicuramente". Il punto di partenza è Matteo Renzi che vuole per Italia Viva un ministero in più rispetto agli attuali due che ha nella compagine governativa. L'ex premier spinge per un dicastero per Maria Elena Boschi o, in alternativa, per Ettore Rosato. Nel puzzle delle poltrone della maggioranza rientrano anche i big del Pd che sono rimasti fuori quando è nato il Conte II.

Ed è così che i rumor, insistenti, parlano di Graziano Delrio, attuale capogruppo Dem alla Camera, al posto di Paola De Micheli come ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture. Il vicesegretario del Pd Andrea Orlando si prepara a tornare alla guida del ministero della Giustizia al posto di Alfonso Bonafede. Perdendo la poltrona di Guardasigilli, il Movimento 5 Stelle guadagnerebbe però quella del dicastero della Difesa: al posto del Dem Lorenzo Guerini andrebbe infatti o Angelo Tofalo, sottosegretario proprio alla Difesa, oppure Luca Frusone, deputato pentastellato e presidente della delegazione italiana all’Assemblea parlamentare della Nato. Per la Boschi sarebbe pronto, condizionale d'obbligo, il dicastero dei Rapporti con il Parlamento attualmente guidato da Federico D'Incà.

La Dem Anna Ascani, che al momento è sottosegretario all'Istruzione, prenderebbe il posto della ministra Lucia Azzolina, al centro delle polemiche per il caos che ancora non garantisce serenità alle famiglie e ai docenti sulla riapertura delle scuole a settembre. In uscita dall'esecutivo anche Nunzia Catalfo, ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali, sostituita da un'altra 5 Stelle, Carla Ruocco, grillina della prima ora. Il quadro si completerebbe, sempre secondo le indiscrezioni raccolte da Affaritaliani.it, con la sostituzione di Giuseppe Provenzano al ministero per il Mezzogiorno con il pentastellato Giancarlo Cancelleri, attuale viceministro di Trasporti e Instrastrutture.

Scricchiola anche la poltrona del Viminale della ministra Luciana Lamorgese, visto il caos sbarchi e immigrazione, ma Nicola Zingaretti pare proprio che non sia più convinto di entrare nel governo al ministero dell'Interno. Se saltasse la Lamorgese, l'ipotesi più probabile è quella della promozione al ruolo di ministro di Vito Crimi, attuale vice al Viminale, il quale, sotto attacco nel Movimento, consoliderebbe così la sua posizione nel governo. Confermati Roberto Gualtieri all'Economia, Luigi Di Maio agli Esteri e Roberto Speranza alla Salute.

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