Politica
Guerra Russia-Ucraina: dov'è l'Italia? Solo gaffe ed esclusioni

Confermata la grande stima mondiale per la nostra accoppiata micidiale Mattarella-Draghi: esclusi dall'incontro tra chi conta
Guerra Russia-Ucraina, il ruolo dell'Unione europea e quello mancato dell'Italia
Editoriale di Gianni Pardo del 5/3/22. Come non essere d'accordo con la sua visione panoramica, nel tempo e nello spazio e dall'alto, delle dinamiche e dei risultati ottenuti dalle guerre e dalle continue aggressioni e sottomissioni? Si assiste a una specie di perenne Batracomiomachia, dove le rane in lotta con i topi, sono sostituite da formiche in corsa con la parte posteriore alzata in verticale, per terrorizzare, derubare e "sbranare" le nemiche, come programmato dal loro DNA. Sarà questo il nostro destino, data l'immodificabilità della nostra natura, in barba alle utopie religiose e politiche, del tutto ininfluenti?
Aggiungo, quindi, alcune considerazioni valide anche per lo scritto successivo sui fallimenti, in particolare, del cristianesimo e del comunismo, sempre addebitabili all'immutabilità della natura umana. Siamo sulla Terra da circa un milione d'anni come uomini-scimmie intelligenti (rispetto alle scimmie-scimmie, in quanto dotate di parola e, soprattutto, di pollice contrapponibile alle altre dita della mano, altrimenti... addio evoluzione tecnologica...).
Le notizie attendibili sulle usanze dei nostri avi risalgono a poche migliaia di anni fa (una decina, in confronto a un milione d'anni è davvero poco): bisognerà aspettare ancora tanto (L'Homo Sapiens Sapiens Sapientissimus?) per trarre conclusioni attendibili sul tipo di evoluzione più lenta e difficile: quella verso la vera e luminosa civilizzazione. E che noi siamo ancora in piena notte lo vediamo, appunto, dal persistente metodo della guerra per risolvere i contenziosi, ma anche nel frivolo delle confessioni di un pacifista come Mogol, che eslama, nervoso, "Esser civili, come pesa!"
Per quanto concerne l'inesistente influenza sia delle religioni che del credo politico comunista sul poter cambiare la natura umana che ci porterebbe all'auto-distruzione, conclusione ineccepibile a conti fatti, aggiungo alcune considerazioni. Socrate, Gesù Cristo, Budda, Francesco d'Assisi, Martin Luter King, premio Nobel per la pace, Madre Teresa di Calcutta, premio Nobel per la pace, anche se per infinitesimi, hanno lasciato un segno, un esempio, un insegnamento da seguire, nel senso opposto all'Homo homini lupus. E hanno lasciato dei seguaci.
Se non si fossero sacrificati, anche in modo da apparire folli (Francesco), le cose, statisticamente, starebbero ancora peggio per il comportamento all'Homo homini lupus della quasi totalità dell'umanità. Il piccolo rivolo di umanizzati nel migliore dei modi, tende all'Homo omini Deus, grazie alle utopie religiose e anche comuniste. E questo dovrebbero ammetterlo i non credenti e non comunisti. Infine, bisognerebbe tenere nel giusto peso, l'accelerazione verso una "civilizzazione forzata" (esser civili, come pesa!) data dalla "piccola novità", introdotta nelle guerre, dalle armi virologiche che rendono superate le strategie insopportabili come spese, basate sul numero di testate nucleari, possedute dalle super potenze.
Le lodevoli considerazioni umanitarie espresse sin dall'inizio dell'editoriale del 5/3/22, sono ovviamente condivisili. A modo suo, le ha espresse e sintetizzate, anche il sempre meno vispo Biden, con l'affermazione-previsione "Putin non conquisterà mai il cuore degli iraniani!" Dovessero mettersi male le cose per Zelensky, speriamo che Biden per aiutarlo, non faccia bombardare l'Iraq! O magari l'Iran, facilmente confondibile, foneticamente, con l'Iraq o, nel dubbio, tutte e due! Per diminuire i pericoli, Mattarella e Draghi potrebbero convincere Biden a valersi di Di Maio, come ministro degli Esteri.