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Politica
Ucraina, Russia ma non solo. Tutto il pianeta armato e agguerrito

Insomma, un Pianeta super armato e ancor più super agguerrito, inquietante per il suo futuro con un riarmo generalizzato che, purtroppo, è una corsa con pochi ostacoli. Chi potrebbe frapporsi e frenare questa irresponsabilità collettiva? Credo nessuno, non certamente l'ONU, di cui la comunità internazionale da tempo avrebbe dovuto proclamare l'estinzione, né il Pacifismo militante non in grado, non è il suo mestiere, di leggere e interpretare scenari.

La guerra in Ucraina, tra l'altro, ha comportato anche una profonda crisi dell'Ecumenismo: i capi religiosi non sono riusciti neppure a pregare unitariamente; anzi tra il Papa di Roma e l'Ortodosso di Mosca Kirill sono corse pesanti espressioni, frutto del loro abbeveramento agli inquinati pozzi della politica politicante. Anche le confessioni religiose sono armi spuntate come agenti di coesistenza, vittime della contrapposizione globale e non più in grado di veicolare alti richiami di fede per il rispetto della vita.

Convinti che tra le maggiori criticità vi sia quella di mentire a se stessi e, per non incorrere nell'errore, evidenziamo preoccupazione e timore per il prossimo futuro in un mondo in cui pochi sono i manovratori, a fronte di una moltitudine di tifosi. Tra i primi, statunitensi, cinesi, russi, banchieri, finanza internazionale, amici del World Economic Forum di Davos; gli altri, purtroppo, politici, esperti, improvvisati reporter di guerra, operatori della comunicazione, che a ogni crisi internazionale spiegano che questa sarà occasione per il rilancio dell'Unione europea, in linguaggio contemporaneo l'aspirazione è definibile come resilienza europea.

Ci sono speranze per un futuro diverso? Lo auguriamo. Agli europeisti in servizio permanente suggeriamo, che, con la fine della guerra, si potrebbe iniziare ad avanzare un progetto per la denuclearizzazione dei territori aderenti all'Unione. Forse l'Europa potrebbe avviarsi verso la ripresa di un ruolo di autorevolezza e guida. Ci ritorneremo.

Qualcuno interpreterà queste note come filo putiniane; noi continuiamo a essere, a credere e a muoverci nel solco del liberalismo, avendo come stella polare la realizzazione di società libere e con Julien Freund riteniamo di dover essere intolleranti nella difesa delle nostre idee in un mondo in cui primeggiano demagogia e feticci d'incomprensibili valori.

 

* Direttore Società Libera

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