Tajani ha un patto con Meloni. Lo Ius Italiae resterà un "wishful thinking". Ecco le contropartite per Forza Italia - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 18:22

Tajani ha un patto con Meloni. Lo Ius Italiae resterà un "wishful thinking". Ecco le contropartite per Forza Italia

Pesa anche la freddezza dei figli di Berlusconi. Inside

Di Alberto Maggi

Sulla cittadinanza Azione presenterà una proposta uguale a quella di Forza Italia, ma...


Chi ama le locuzioni british lo chiama "wishful thinking". Ed è esattamente quello che descrive lo Ius Italiae ovvero la proposta di legge di Forza Italia sulla cittadinanza agli stranieri dopo dieci anni di scuola, al termine del ciclo obbligatorio di studi. Ieri, proprio su Affaritaliani.it, il vice-segretario di Azione Ettore Rosato ha annunciato che a settembre, alla ripresa dei lavori parlamentari, il partito guidato da Carlo Calenda, pur avendo una sua proposta di legge sulla cittadinanza, ne presenterà un'altra sia alla Camera sia al Senato perfettamente identica a quella degli azzurri.

Un modo evidente e palese per stanare il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. Dal partito del titolare della Farnesina, malgrado numerose richieste di commenti da parte di Affaritaliani.it, nemmeno una parola. Fonti del Partito Democratico e anche di Fratelli d'Italia spiegano che Tajani, politico furbo e scaltro, tiene alta per quello che può la bandiera dello Ius Italiae-Ius Scholae ma certamente non può mettere e non metterà a rischio il governo, vista non tanto e non solo la contrarietà secca della Lega ma anche la posizione di Giorgia Meloni secondo la quale "le priorità sono altre".

Il tutto - spiegano le fonti - si inquadra nell'accordo complessivo tra il leader azzurro e la presidente del Consiglio, sempre ben consigliata dalla sorella Arianna. Accordo che include anche le candidature alle elezioni regionali di autunno e poi alle successive Comunali (con Milano che potrebbe anche tornare presto al voto visto il terremoto giudiziario che ha colpito la giunta guidata da Beppe Sala), la posizione internazionale sulla trattativa con Donald Trump sui dazi Usa minacciati dal tycoon e quella sul conflitto in Ucraina.

Senza ovviamente dimenticare i fondamentali temi economici con la Legge di Bilancio per il 2026 che si avvicina e con la priorità assoluta per Forza Italia di tagliare le tasse (riduzione dell'aliquota Irpef dal 35 al 33% per i redditi fino a 60mila euro lordi annui) a favore del ceto medio. Insomma, Tajani non farà mai un favore al centro di Azione e Italia Viva, Matteo Renzi (che insieme oggi valgono il 5-6%), per mettere a rischio la tenuta dell'esecutivo. Ovvero potere e poltrone. Il tutto senza dimenticare che la famiglia Berlusconi, in particolare Pier Silvio e Marina, hanno una notevole rilevanza e peso sugli azzurri e si sono già espressi derubricando lo Ius Italiae come una non priorità per il Paese in questo momento.

Sempre in attesa che Pier Silvio sciolga la riserva se scendere in campo in politica o no, frenato dalla sorella maggiore. Tajani, politico navigato, tiene viva la fiamma di una battaglia che piace a un certo mondo cattolico, civico e di associazioni ma mai e poi mai andrà fino in fondo. Il potere logora chi non ce l'ha. Non certo chi l'ha. E quindi la cittadinanza, con buona pace degli escamotage parlamentari di Azione, resterà appunto un "wishful thinking".

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