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Politica
“M’ama o non m’ama”: Mastella vuole rifare la Margherita
Clemente Mastella e Matteo Renzi

“M’ama o non m’ama”: Mastella vuole rifare la Margherita. Analisi 

Clemente Mastella, sindaco di Benevento, 77 anni e da sempre in politica si rifà sotto e lancia l’ennesimo progetto, che poi a ben pensare è sempre lo stesso e cioè rifare il mitico Centro, impresa in cui si sono cimentati un po’ tutti da quando la Balena Bianca è scomparsa nei gorghi di Tangentopoli. Con il passaggio al maggioritario infatti si sono sempre più polarizzati gli estremi riducendo il centro a dei cespuglietti che una volta stanno a destra ed un’altra a sinistra.

Dunque Mastella torna a farsi sentire. Qualche giorno fa l’ex leader dell’Udeur ha incontrato Matteo Renzi in Senato e ne è uscito entusiasta, gasato e raggiante. Era così splendente che non ha rinunciato ad un aforisma, rielaborazione riveduta e corretta della teoria dei due forni: “Se cammini puoi trovare un inciampo e allora una volta vai a destra l'altra a sinistra, ma ritorni sempre al centro”. Qualcuno lo può chiamare “situazionismo” ma per lui ha sempre funzionato bene. La recente separazione tra Renzi e Calenda ha accelerato non poco il progetto che comunque era già nell’aria da tempo. Renzi deve superare -per le prossime Europee- la soglia del 4% ed ha bisogno di alleati dopo aver raggiunto l’8% in coppia con il pariolino.

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Alle scorse politiche rimase scottato da un ennesimo “stai sereno” di Renzi che fece fuori lui e la moglie Sandra Lonardo che ci riprova ora candidandosi nella Circoscrizione sud. Del resto Renzi ha bisogno di tutti per tentare di superare una soglia impegnativa e Mastella, come lui stesso dice è sempre pronto a dare una mano. La teoria del viandante gli ha procurato accuse di trasformismo ma lui se ne frega. In effetti fu ministro del Lavoro nel Berlusconi I (1994-95) e poi della Giustizia nel Prodi II (2006 -2008) ed anzi, di quest’ultimo determinò anche la caduta dimettendosi a seguito di un clamoroso avviso di garanzia e relativo processo da cui uscì poi assolto dopo dieci lunghi anni. La scelta di Mastella allontana naturalmente l’ipotesi di accordo con i radicali di Più Europa che, a loro volta, sono costretti a guardare verso il Pd della Schlein.

Tommaso Abate del Corriere della Sera lo ha intervistato, registrando il suo entusiasmo per l’ennesima avventura elettorale. Mastella tuttavia guarda anche verso Calenda e dice di voler esercitare l’arte più antica dei democristiani, e cioè quella della mediazione, anzi proprio del “pompiere”. Diciamo che in questo momento Clemente Mastella è il sostituto di Calenda. Renzi nel frattempo cerca una collocazione nella topologia differenziale della politica spostandosi di volta in volta un po’ più a destra o un po’ più a sinistra per cercare la posizione migliore per centrare la finestra di quel 4% che solo un anno fa aveva doppiato alle politiche.

Certo, Renzi autore del “patto del Nazareno”, ha guardato anche a destra quando è scomparso Silvio Berlusconi ma lì ha trovato una inaspettata resistenza proprio dagli “amici” centristi di Maurizio Lupi di “Noi con l’Italia” che gli ha fatto capire che non c’è trippa per gatti. Mastella ha anche dichiarato di guardare a la Margherita, l’intuizione di Francesco Rutelli che superò il 10%, e non si può dimenticare che Matteo Renzi è una creatura politica dell’ex sindaco di Roma, che lo scoprì tra i nuovi cavalli di razza ex democristiani. Nel frattempo il sindaco di Benevento sfoglia la Margherita con il più classico dei “m’ama o non m’ama”, attendendo gli eventi e preparando la prossima pizza per uno dei due forni.

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