Politica
M5s, dietrofront su Ferrara in Commissione Esteri: "Troppo anti-americano"



Fuoco amico sul senatore, candidatura ormai bruciata. Adesso è sfida a due: Licheri (contiano) o Nocerino (dimaiana)
M5s, Commissione Esteri: nuova sfida tra Conte e Di Maio
Gianluca Ferrara non sarà il nuovo presidente della Commissione Esteri del Senato in quota M5s. Bruciata in meno di 24 ore la candidatura del senatore anti-americano, che definiva Obama e Bush i "peggiori terroristi di sempre". All’ora di pranzo, - si legge sul Corriere della Sera - Ferrara gioca l’ultima carta per difendere la presidenza, a cui sembrava destinato al posto di Vito Petrocelli. «Ho sempre condannato l’inaccettabile aggressione russa». E ancora: «Io filorusso? Chi lo dice mi offende e mi diffama». Qualche ora dopo, il muro eretto in difesa della sua designazione cede al fuoco che arriva dai partiti della maggioranza e dall’interno del Movimento. E il senatore pentastellato alza bandiera bianca: "Non mi candido alla presidenza della Commissione".
In meno di ventiquattr’ore, - prosegue il Corriere - si brucia fino a consumarsi la nomination della punta di diamante dell’anti-atlantismo grillino. Un’analisi che piomba dal suo passato al presente come un macigno, così pesante da infrangere i sogni di gloria di succedere a Petrocelli alla guida della commissione del Senato. La stessa per cui, da oggi, si riaprono i giochi. Che vedono in prima fila Ettore Licheri e Nunzia Nocerino. Separati non tanto sulla Russia o sugli Usa quanto sulla corrente di appartenenza. Contiano (nel senso di Giuseppe) lui, dimaiana (nel senso di Luigi) lei.