Politica
Manovra/ Caro Renzi, un sano silenzio ti farebbe bene

Forse il senatore di Scandicci dovrebbe ascoltare chi gli chiede di mollare i dem e lanciare un suo movimento centrista
Ormai non ci sono più dubbi: il senatore di Scandicci, all'anagrafe Matteo Renzi, ha deciso di uccidere definitivamente la sinistra italiana e il suo Partito Democratico che ormai, nelle sue varie anime, fa di tutto per prendere le distanze dall'ex segretario. Il senatore di Scandicci si è sentito in dovere di commentare la bocciatura scontata della manovra da parte dell'Ue. "Salvini e Di Maio stanno mettendo a rischio i soldi degli italiani. Sono due irresponsabili", ha tuonato l'ex premier naturalmente su Facebook. Peccato che dimentichi (o faccia finta) che Bruxelles ha adottato un nuovo rapporto sul debito che fa riferimento all'articolo 126 del Trattato Ue, spianando così la strada a una procedura che verrà aperta per il deficit eccessivo. E qui viene il punto chiave: nel mirino della Commissione andrà quindi il debito del 2017 per il quale in passato si era chiuso un occhio.
E chi c'era a Palazzo Chigi nel 2017? Paolo Gentiloni, ex ministro degli Esteri del governo Renzi, sostenuto da un'ampia maggioranza dem. Al di là della scivolata sull'anno contestato, il senatore di Scandicci finge di dimenticare di essere stato il primo a scagliarsi contro burocrati e tecnocrati di Bruxelles, salvo poi - come ha candidamente confessato Emma Bonino - stringere un accordo con la Commissione che ha chiuso un occhio su conti pubblici e sforamenti vari degli esecutivi Pd in cambio dell'invasione di immigrati quasi tutti illegali che solo il "cattivo" Salvini è riuscito a bloccare. Il senatore di Scandicci si straccia le vesti per i 9 miliardi destinati al reddito di cittadinanza bollandolo come un provvedimento elettorale. Ma gli 80 euro, costati più o meno la stessa cifra, non servivano per vincere le Europee del 2014? D'altronde basta vedere la popolarità che il senatore di Scandicci ha nel suo partito. Perfino Marco Minniti, ultimo in ordine di tempo a scendere in campo per la segretaria, si è affrettato a precisare di non essere il candidato renziano.
Forse il senatore di Scandicci dovrebbe ascoltare chi gli chiede di mollare i dem e lanciare un suo movimento centrista, magari piccolino, ma così potrebbe giocare a fare il leader evitando di imbarazzare i vari Zingaretti, Martina, Minniti, Boccia, Damiano etc... Probabilmente il senatore di Scandicci avrebbe dovuto rispettare quando promesso prima del referendum costituzionale del 4 dicembre 2016, "se perdo lascio la politica". Avrebbe potuto tranquillamente seguire l'esempio di Di Battista prendendo il sole sulle spiagge del Guatemala. Oppure poteva dedicarsi, come in parte sta già facendo, a tenere conferenze in giro per il mondo. Se l'Italia oggi ha la crescita più bassa dell'intera Unione europea la responsabilità non è certo di governa da meno di sei mesi, ma del partito che è stato maggioranza relativa in Parlamento dal 2011 al 4 marzo di quest'anno. Per questo un sano silenzio, caro Renzi, ti farebbe davvero bene.