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Politica
Manovra, Misiani (Pd): "Inutile, non rilancia lo sviluppo". Intervista
Antonio Misiani

Misiani (Pd): "La revisione Irpef è impercettibile: zero per 18 milioni di contribuenti con redditi fino a 15 mila euro, 10-20 euro al mese al massimo spalmati sugli altri 21 milioni da 15 mila a 50 mila euro"

 

"È una manovra debolissima, precaria, del tutto inadeguata a fronteggiare una situazione economica e sociale in evidente peggioramento". Lo afferma ad Affaritaliani.it il senatore Antonio Misiani, responsabile economico del Partito Democratico commentando la Legge di Bilancio varata ieri dal Consiglio dei ministri. "Le due misure principali - proroga del taglio del cuneo fiscale e riforma Irpef - sono finanziate prevalentemente a deficit e solo per un anno (il 2024, anno in cui si vota per le europee). Altro che “manovra prudente e realista”: con la mano sinistra si offre una mancetta pre elettorale per i contribuenti, con la destra si firma una maxi ipoteca sul futuro. Per il resto, abbiamo nell’ordine: una rigida austerità sui servizi essenziali, a partire dalla sanità (la spesa scenderà in rapporto al PIL), la scuola, il trasporto pubblico. Zero per chi vive in affitto. Misure spot per la famiglia. Una stretta sulle pensioni (alla faccia delle promesse di Salvini). Poco o nulla per rilanciare la crescita, con il PNRR impantanato per gli errori e le incertezze del governo. 

La riforma fiscale per il 2024 vi convince? "Ma di quale riforma parliamo? Le riforme hanno carattere strutturale. Qui l’accorpamento dei primi due scaglioni dura solo un anno e poi chi vivrà vedrà. Con l’onere di trovare 15 miliardi di coperture che oggi non ci sono. Nel merito, la revisione Irpef è impercettibile: zero per 18 milioni di contribuenti con redditi fino a 15 mila euro, 10-20 euro al mese al massimo spalmati sugli altri 21 milioni da 15 mila a 50 mila euro. Si buttano 4-5 miliardi per un intervento di cui nessuno si accorgerà". 

Che cosa avrebbe fatto il Pd se fosse stato al governo? "Noi avremmo lavorato per una manovra decisamente più ampia e ambiziosa, recuperando per tempo le risorse necessarie e concentrandole sulla difesa del potere d’acquisto dei redditi, i servizi essenziali a partire dalla sanità, il rilancio del PNRR e le politiche industriali per la crescita. Oggi la coperta è corta e la legge di bilancio è senza soldi perché in un anno il governo ha fatto l’opposto di quello che doveva. Niente contro l’evasione fiscale, quando ridurla era ed è possibile: lo dicono i dati della relazione allegata alla NADEF. Meloni e Giorgetti invece hanno approvato 14 condoni in meno di dodici mesi. Revisione della spesa? Figuriamoci! Solo tagli ai fondi contro la povertà e all’indicizzazione delle pensioni.  E ora che la Meloni è in braghe di tela, allarga il deficit di 16 miliardi buttandone una buona parte in una riforma IRPEF sbagliata e inutile e per il ponte sullo stretto di Messina! Diciamocelo: questa è la legge di bilancio di un governo che ha sprecato tempo prezioso e ora deve dimostrare di esistere e di fare qualcosa", sottolinea Misiani. 

Con questa manovra l'Italia rischia il declassamento e il boom dello spread? "L’Italia si è fermata, questo è il punto. E il governo non ha lo straccio di un’idea per farla ripartire. Nel frattempo, il debito pubblico veleggia verso i tremila miliardi. Speriamo di superare indenni lo scoglio delle agenzie di rating: facciamo tutti il tifo per l’Italia. Ma non sarà certo una manovra debole e inutile come questa a rilanciare lo sviluppo e rimettere in carreggiata il debito", conclude il responsabile economico del Pd.

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