Politica
"Me ne vado dal Pd e non sarò il solo". Fassina dà il via alla diaspora dei 'dem'


"E' arrivato per me il momento di prendere atto che non ci sono piu' le condizioni per andare avanti nel Pd". E' lapidario Stefano Fassina, deputato democratico ed ex viceministro dell'Economia e delle Finanze sotto il ministro Fabrizio Saccomanni nel governo Letta.
L'addio si consuma nella sede del Pd di Capannelle "L'ho fatto in un circolo della periferia romana perche' li' sono le mie radici - racconta Fassina - le persone che dobbiamo rappresentare e le persone a cui devo dare risposte".
Lo strappo dopo la scelta del Governo di porre per l'ennesima volta la questione di fiducia anche su disegno di legge che riforma la scuola. "Una scelta grave e insostenibile per il Pd" ha spiegato Fassina. "Insieme a tanti e tante che hanno maturato per vie autonome la mia stessa riflessione proveremo a costruire altri percorsi non per fare una testimonianza minoritaria ma per fare una sinistra di governo ma su una agenda alternativa".
È chiaro che lo sguardo di Fassina è rivolto al movimento “Possibile” di Pippo Civati, ma anche a quanti, nelle ultime settimane, hanno sofferto il distacco tra un partito nel quale avevano militato per anni e che con l’avvento di Renzi si sono sentiti tagliati fuori. Tra questi probabilmente c’è anche l’ex numero uno della Cgil Sergio Cofferati, e diversi altri esponenti ex Ds. Il nuovo contenitore potrebbe essere presentato in una convention il prossimo 4 luglio.