Mediobanca, Mediolanum dice sì all'Ops su Banca Generali. Dietro la finanza c'è l'irritazione dei Berlusconi per il "protezionismo" di Meloni e Giorgetti - Affaritaliani.it

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Mediobanca, Mediolanum dice sì all'Ops su Banca Generali. Dietro la finanza c'è l'irritazione dei Berlusconi per il "protezionismo" di Meloni e Giorgetti

Tajani con i figli del Cav. Ma Chigi e Mef tirano dritto. Inside

Di Alberto Maggi

Intrecci tra finanza, banche e politica

I cda di Banca Mediolanum e Mediolanum Vita, entrambe aderenti all'Accordo di Consultazione tra soci Mediobanca con una partecipazione del 3,49%, deliberano di esprimere voto favorevole all'Ops su Banca Generali nell'Assemblea di Piazzetta Cuccia del 16 giugno. I due cda, precisa una nota, hanno "valutato positivamente le prospettive di sviluppo industriale e le previsioni finanziarie legate all'operazione".

La notizia della decisione dell'istituto guidato da Massimo Doris sembra apparentemente solo finanziaria e invece così non lo è affatto. Perché il secondo azionista di Mediolanum, con più del 30%, è Fininvest ovvero i figli di Silvio Berlusconi. E la scelta, importantissima, di Mediolanum di schierarsi per l'Ops su Banca Generali e non per aderire all’offerta pubblica di scambio totalitaria per acquisire Mediobanca lanciata da Monte dei Paschi di Siena, di cui il ministero dell'Economia e delle Finanze è il primo azionista con quasi il 12%, è un fortissimo segnale politico che entra a gamba tesa nella maggioranza di governo.

Non è un mistero che la Lega, ma anche Fratelli d'Italia, sostengano l'italianità e una sorta di sovranismo bancario di Mps con l'operazione per acquisire l'istituto che storicamente fu guidato per tanti anni da Enrico Cuccia. Il tutto si inquadra nella scelta, forte e decisa, della premier Giorgia Meloni e del titolare del Mef Giancarlo Giorgetti, di usare il cosiddetto Golden Power per fermare il blitz di Unicredit su Banco Bpm, istituto del territorio, dei lavoratori autonomi e della partite Iva molto legato alla destra di governo. Non a caso proprio oggi Andrea Orcel, amministratore delegato di UniCredit, ha dichiarato che "al momento, per come la vedo io, la probabilità" di proseguire con l'Ops su Banco Bpm "è al 20% o meno. A questo punto, dovete considerare che se il Golden Power non viene chiarito in qualche modo ci ritireremo".

E Antonio Tajani, segretario di Forza Italia, si era dichiarato contro l'utilizzo voluto da Palazzo Chigi e da Via XX Settembre per fermare UniCredit nell'operazione su Banco Bpm affermando che "il mercato deve muoversi da solo senza condizionamenti da parte dello Stato". Ma Meloni e Giorgetti tirano dritto. E oggi è arrivata la risposta secca e chiara dei Berlusconi, soprattutto Marina e Pier Silvio, indirettamente con Mediolanum, contro le mosse di Mps, e quindi anche contro Francesco Gaetano Caltagirone, con la scelta di andare avanti con l'Ops di Mediobanca su Banca Generali. Dietro le quinte, spiegano fonti politiche, questo intreccio tra banche, alta finanza e politica cela un forte malcontento della famiglia del fondatore di Forza Italia e anche del vicepremier e ministro degli Esteri per il nazionalismo e il sovranismo bancario di Meloni e Giorgetti.

Gli eredi del Cavaliere hanno interessi in tutta Europa, Germania in testa, e vorrebbero un sistema finanziario e quindi anche bancario aperto, libero e non protezionistico. Uno scontro di potere che potrebbe avere anche forti ripercussioni sulla maggioranza e sull'azione dell'esecutivo. E, infine, ragionano fonti parlamentari del Pd con un pizzico (eufemismo) di ironia e cinismo che "se nemmeno i Berlusconi, che pur hanno un impegno politico diretto e che sono interessati a far fruttare i loro investimenti, non credono nell’operazione Mps vuol dire che qualche cosa in questa operazione non funziona".

Questa la tesi delle opposizioni, ma per Fratelli d'Italia e la Lega la difesa dell'italianità di una banca del territorio come Banco Bpm è prioritaria e il no (quindi il Golden Power) al blitz di un colosso il cui azionariato maggioritario è all'estero resta fondamentale e prioritario. Con buona pace di Tajani e dei figli di Berlusconi.

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