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Politica
"Meloni la più ascoltata da Draghi. SuperMario al Colle? Brunetta premier"
Giorgia Meloni Mario Draghi
Lapresse

A quasi tre mesi dall'insediamento del governo Draghi, pensa che ci sia stata una vera discontinuità rispetto all'esecutivo guidato da Giuseppe Conte?
"Sinceramente non vedo una grande differenza".

Quale leader di partito è più ascoltato dal presidente del Consiglio?
"Giorgia Meloni".

Ah, come mai?
"La presidente di Fratelli d'Italia, stando all'opposizione, è quella che dice le cose più ragionevoli. C'è una sorta di telefono senza fili con Draghi, un'ottima sintonia. E poi Crosetto nel panorama politico è sicuramente il più intelligente, anche perché disincantato. Ha quell'esperienza giusta per dare consigli precisi sia al governo sia all'opposizione".

Sul tema delle riaperture, alla fine prevarrà la linea Lega-Salvini o la linea Pd-Letta?
"Dipende da come vanno i contagi, ma oggi come oggi direi quella di Salvini".

Come valuta il PNRR, si poteva far meglio?
"Si poteva fare molto meglio e poteva/doveva essere più concreto. Colao e Cingolani saranno anche due bravi guru, ma nei ministeri stanno come se fossero al cinema".

Tra i ministri politici, chi è il più influente?
"Brunetta, l'unico che ha un vero e forte rapporto con il premier e con il ministro dell'Economia. D'altronde Daniele Franco è stato uno studente di Brunetta. Non vorrei sembrare di parte, ma la delegazione di Forza Italia al governo è nettamente la migliore, anche Gelmini e Carfagna stanno assumendo buone posizioni. Nella Lega, invece, Garavaglia ancora non è pervenuto mentre Giorgetti, colpa anche di un ministero molto complicato, sta deludendo un po' le aspettative. Mentre stanno costruendo un altarino intorno a Marta Cartabia, basta vedere come la riprendono in televisione mentre cammina. In tanti la stanno spingendo verso il Quirinale".

Cartabia presidente della Repubblica e avanti Draghi come premier, giusto?
"Diciamo che lei si muove da Capo dello Stato, poi se ci arriva vedremo. Come se sarà così, sicuramente Draghi resta premier. Anche perché se Draghi diventasse presidente della Repubblica, il premier pro-tempore sarebbe il ministro più anziano, ovvero proprio Brunetta".

E Franco, l'uomo di Draghi...?
"Non pervenuto. Face bene Dini quando all'epoca disse al Presidente Scalfaro di voler tenere l'interim del Tesoro, l'unico modo per non litigare con il ministro dell'Economia. Il problema in Via XX Settembre non è tanto Franco, quanto tutto il contorno del dicastero che gioca in proprio".

Come sta davvero Silvio Berlusconi?
"Con Berlusconi bisogna avere l'affetto e la tenerezza che si ha per i nonni che hanno avuto molti acciacchi e che alternano momenti di lucidità a momenti di smarrimento".

Che cosa pensa della polemica sul caso Fedez-Rai?
"Comica. Da tutta la vita la rete Tre è un pascolo di tutto il Pd e vederli polemizzare così fa ridere. Siamo di fronte al genio di Fedez e alla follia della Rai attuale e della classe politica, tutta. L'unica cosa da dire era che la questione dei gay non c'entrava nulla con la festa del Primo Maggio. Di fatto la Rai non è in mano a nessuno e la politica sta troppo dietro ai social. Non solo, la dirigente sotto accusa è la più vicina di tutte al Pd, essendo stata con Veltroni e non solo. Da sempre nel e con il Pd".
 

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