Meloni non profeta in patria, ma nel mondo sì - Affaritaliani.it

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Meloni non profeta in patria, ma nel mondo sì

Botta di fortuna o di bravura, Meloni ha propiziato l'incontro tra Von der Leyen e Vance. Ed è da stigmatizzare la tradizione tipicamente italiana di remare contro chi sta governando. Perche in tali occasioni ci rappresenta tutti. Il commento

di Fabio Massa

Meloni non profeta in patria, ma nel mondo sì

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Mi ha molto colpito l'incontro tra la Von der Leyen e il vicepresidente degli Usa Vance, propiziato da Giorgia Meloni. Propiziato ed ospitato. Anche con un po' di fortuna, visto che l'occasione era la prima messa di Papa Leone XIV. Ovviamente non entro nel dettaglio del trilaterale, ma mi viene da dire che delle volte dovremmo pensare alla politica estera italiana in maniera più clemente rispetto al nostro Paese. Intendiamoci. Da stigmatizzare non è quanto sta facendo la sinistra con Giorgia Meloni, ma quanto fa abitualmente la politica di opposizione con la maggioranza.

Quando un nostro capo di governo entra nella politica internazionale parla per tutti

Si tifa contro l'Italia pur di remare contro chi sta governando. Lo si faceva contro Berlusconi (al punto di fargli arrivare un avviso di garanzia a mezzo stampa mentre aveva tutti i potenti riuniti a Napoli). Lo si è fatto con Prodi, lo si è fatto con Giuseppe Conte durante la pandemia. Sì: lo ha fatto anche Giorgia Meloni, e lo ha fatto anche Matteo Renzi, salvo entrambi subire lo stesso trattamento. Forse dovremmo iniziare a entrare nell'ottica che quando un capo di governo esce dalla politica nazionale ed entra nella politica internazionale parla per tutti. E che - botta di fortuna o di bravura - riunire l'Europa e gli Usa in Italia è comunque una grande vetrina internazionale. Che offusca i "volenterosi" in giro con il treno per l'Europa.