Palazzi & potere
10 domande del Pd a Bankitalia: e se ora Bankitalia ne facesse 10 a Renzi...?
1. Banca d'Italia ha più volte dichiarato di non avere nessun potere diretto sulla determinazione del prezzo delle azioni di Popolare Vicenza. Nemmeno la Bce lo ha, ma ha utilizzato il potere/diritto di richiedere adeguato riconoscimento dei crediti deteriorati a bilancio e adeguati rapporti di copertura. Non esercitando tale potere/diritto, Banca d'Italia ha permesso al management di Popolare Vicenza di mostrare bilanci falsati al pubblico, e collocare a prezzi ingiustificabilmente alti 1,9 miliardi di nuove azioni e obbligazioni subordinate a clienti retail che poi hanno perso tutto.
2. È vero ciò che ha detto il presidente Zonin ai magistrati, cioè che "all'esito dell'ispezione 2012 Bankitalia ha preso atto che i nostri crediti erano assistiti da importanti garanzie ipotecarie e, quindi, ha ritenuto che non vi fosse la necessità di rafforzare gli accantonamenti sui crediti", come spiega Barbagallo, quindi che lesito del Comprehensive assessment della Bce e il fatto che Popolare Vicenza tra 2012 e 2016 abbia preso 3,2 miliardi di nuovi accantonamenti, portando il rapporto di copertura da 24% a 48%?
3. Perché, nonostante la scarsa qualità del credito, i continui aumenti di capitale ed i sacrifici richiesti agli obbligazionisti, Banca d'Italia ha sempre permesso a Popolare Vicenza di pagare dividendi, per un totale di 151 milioni solo tra 2010 e 2012?
4. È responsabilità dellorgano di vigilanza assicurarsi che i bilanci di una banca rispecchino la reale qualità del credito, e che la banca abbia sufficienti coperture per assicurarne la stabilità. Perché quindi il livello di copertura dei crediti deteriorati di Veneto Banca era solo del 31% nel 2013, contro una media Eu del 46%? Perché Banca dItalia, nonostante le ispezioni, non ha riconosciuto come deteriorati i più di 4 miliardi di crediti poi classificati come tali sotto la vigilanza europea? Se avesse fatto queste due cose, avrebbe certamente costretto il board a rivedere il prezzo dellazione in sede di aumento di capitale, ed evitato di azzerare i risparmi di circa 100.000 azionisti/famiglie che con laumento di capitale guidato da Atlante nel 2016 sono stati diluiti quasi al 100%. Non facendo nulla, invece, Banca d'Italia ha permesso a Veneto Banca di presentare bilanci falsati in aumento di capitale, ingannando gli azionisti.
5. Vincenzo Consoli, l'ex Ad di Veneto Banca, è accusato di aggiotaggio per aversopravvalutato il valore delle azioni di Veneto Banca. Perché Banca d'Italia e Consob non hanno avvertito i soci di Veneto Banca del fatto che le loro azioni erano pericolosamente sopravvalutate a causa di un reato in corso? Soprattutto, perché Banca d'Italia, che oggi rivendica di aver denunciato Consoli a novembre 2013, ha ritenuto di tenere tutto sotto la protezione del segreto d'ufficio senza far sapere niente ai soci e ai sottoscrittori dellaumento di capitale del 2014?
6.Perché, nonostante la scarsa qualità del credito e la necessità di capitale per adeguare le coperture sui deteriorati, Banca dItalia ha permesso a Popolare Vicenza di pagare tra 2007 e 2013 dividendi pari a 22 euro per azione (cumulati)? Perché solo la Bce, con limposizione di un Comprehensive assessment (comprensivo di Asset quality review e stress test) uguale per tutte le banche europee ha costretto Veneto Banca finalmente a smettere di pagare dividendi?
7. Come mai nellispezione di Popolare Vicenza del 2012 gli uomini guidati da Giampaolo Scardone non si sono accorti di questi finanziamenti, avvenuti per centinaia di milioni di euro?
8. Come mai l'ispezione su questi finanziamenti sulle due banche è partita solo a febbraio 2015, cioè ben un anno e mezzo dopo l'asserita scoperta di un analogo grave fenomeno in Veneto Banca?
9. In qualità di organo di vigilanza bancaria nazionale, Banca d'Italia avrebbe dovuto conoscere lo stato di difficoltà in cui versava la banca al momento dellacquisto di Palazzo Repeta: a. Crediti deteriorati più che raddoppiati in soli 3 anni (dai 2,7 miliardi di fine 2010 ai 5,4 miliardi di dicembre 2013), arrivati a rappresentare il 17% del totale dei crediti lordi contro una media Eu del 6.8%. b. Copertura sui crediti deteriorati (30%) insufficiente e ben al disotto della media Europea (46%) c. Due aumenti di capitale (253 milioni a dicembre 2013 e un miliardo ad agosto 2014, il cui prospetto era stato depositato in Consob a maggio) e conversione di unobbligazione venduta a clienti retail (per 253 milioni) effettuati in soli sei mesi prima dellacquisto del palazzo per coprire le perdite su crediti evidenziate dal Comprehensive assessment della Bce e per riportare il capitale sopra le soglie regolamentari. La scarsa qualità del portafoglio di crediti alla clientela e i risultati dellesercizio Bce non potevano non essere noti a giugno 2014, sia alla Popolare Vicenza che a Banca D'Italia. Perché quindi Banca dItalia ha permesso a una banca in profonda ed evidente difficoltà di procedere allacquisto di un immobile di rappresentanza del valore di 9,5 milioni di euro, facendone pagare le conseguenze alle famiglie italiane tramite diluzioni causate da continui aumenti di capitale e conversione di obbligazioni?
10. È stato Barbagallo a firmare che il valore recuperabile dai crediti deteriorati di Popolare Vicenza e Veneto Banca ammonta a 9,9 miliardi, ovvero il 55% del valore nominale? Se è stato lui, si rende conto del potenziale danno per i risparmiatori di una valutazione di mercato di questi crediti inferiore al 55%? Oggi le banche europee valutano i propri crediti deteriorati tra il 35% e il 45%. Una valutazione prudente, e attenta a salvaguardare i contribuenti che sarebbero poi chiamati a coprirne le perdite non avrebbe dato una valutazione del 55% ai crediti deteriorati delle due banche.