Palazzi & potere
Beppe Grillo e la paura di vincere; ecco perché vuole il proporzionale

Nel dibattito sulla legge emerge, stando a diverse indiscrezioni, l'assenso di Grillo verso un sistema proporzionale, sistema sicuramente non ottimo per il suo Movimento 5 Stelle che verrebbe sostanzialmente messo a margine e reso inoffensivo all'interno del Parlamento.
Il benestare di Beppe Grillo ad un sistema proporzionale non è quindi immune da effetti collaterali per i grillini, certo, ma risponde ad una chiara strategia: il comico prestato alla politica preferisce prendere tempo e concentrarsi sulla formazione di una classe dirigente in grado di governare il Paese; sa benissimo infatti che al momento il rischio sarebbe quello di imbarcarsi in un impresa disperata che potrebbe poi rivelarsi un grosso scivolone politico-mediatico, esattamente come accaduto a Roma.
Parallelamente il leader dei 5 Stelle sa bene che un possibile governo Renzi-Berlusconi rafforzerebbe ulteriormente le percentuali del suo movimento senza esporlo a troppi rischi. Dati alla mano, poi, anche in caso di involontaria vittoria l'intransigente comico genovese dovrebbe necessariamente cercare una sponda con altre forze politiche per poter formare una maggioranza stabile (Lega o addirittura Pd) senza quindi doversi accollare tutto da solo l'onere di un governo che sa benissimo non essere in grado di gestire da solo.
In definitiva, a quanto raccontano fonti parlamentari sotto garanzia di anonimato, Grillo ha paura di governare subito e preferisce che in questa fase siano Renzi e Berlusconi a sporcarsi le mani coi tanti, troppi e quasi irrisolvibili problemi italiani. In questo modo avrà più tempo per creare una classe dirigente degna di questo nome e in ogni caso se proprio stravincesse le elezioni e toccasse a lui fare il governo non potrebbe governare da solo (a causa proprio della legge elettorale 'tedesca') e quindi si' coprirebbe' dietro la Lega oppure addirittura il Pd.
Perché con questa legge elettorale se anche stravincesse le elezioni avrà la 'scusa' per fare una coalizione e non governare da solo; i M5S non sono pronti al grande salto e l'effetto Roma ancora turba i sonni del comico genovese prestato alla politica.
Alle urne, alle urne, dunque; ma che vinca qualcun altro, almeno per ora.