Palazzi & potere
Carlo Calenda show! No al voto anticipato

«Una volta avere una tecnica era considerata una cosa positiva, oggi abbiamo capito che può essere anche un grande gap». Il ministro dello Sviluppo, Carlo Calenda, ha incentrato il suo intervento all' assise confindustriale su una ostinata e determinata polemica con Matteo Renzi del quale, senza citarlo quasi mai, ha destrutturato l'intero programma politico incassando lunghi e calorosi applausi dalla platea dell' Auditorium che sembra aver dimenticato la recente infatuazione referendaria, scrive il Giornale.
«Non penso che serva la tessera di un partito per dire la propria idea (sulla legge elettorale). Io e il ministro Padoan ci stiamo ancora interrogando sul significato di tecnico», ha aggiunto accomunandosi all' altro bersaglio degli strali del segretario Pd. Ma Calenda ha voluto soprattutto precisare che «alle elezioni bisogna arrivare nei tempi giusti, evitando l' esercizio provvisorio, dopo aver completato la ricapitalizzazione delle banche in difficoltà e con una legge elettorale che dia, non diciamo la certezza, ma la ragionevole probabilità della formazione di un governo riducendo la frammentazione». Un intervento tutto politico, quindi, nel quale le ultime tentazioni proporzionaliste del renzismo sono state messe in questione. Tanto da far pensare che la fine dell' impegno da civil servant del ministro non sia poi così vicina. Ha criticato chi definisce l' Europa come «grigia», cioè Renzi, e ha auspicato la rapida approvazione alla Camera del ddl Concorrenza.