Palazzi & potere
Centrosinistra, la stategia politica di Matteo Renzi? O così o pomì...

I rivali costretti a sperare nelle elezioni siciliane per detronizzarlo
Già, alle volte il segretario del Pd non si raccapezza più: «La questione vera è una sola. Alle elezioni saremo noi, Salvini e Grillo, c' è qualcuno che preferisce perdere pur di ammazzare me?». È questa la domanda che l' ex presidente del Consiglio aveva sulla lingua in questa direzione e che non ha fatto, scrive il corriere della sera. «Dove vuole andare Franceschini dopo che ha cercato di pugnalarmi appena Prodi ha parlato? Qual era il suo vero scopo»?: altra domanda senza risposta e mai rivolta all' uditorio della direzione, bensì solo agli amici dopo quella riunione. «Io voglio fare il Pd, con la sua vocazione maggioritaria, con la sua voglia di vincere, se gli altri pensano che non ne valga la pena, che è meglio andare appresso a Pisapia, affari loro. Se gli stessi, però, vogliono essere per forza eletti nella prossima legislatura è un problema loro...», confida il segretario del Partito democratico ai suoi. E in queste parole non c' è la sfida contro Franceschini («figuriamoci, mancava solo che dicesse che non esistono le mezze stagioni, che gli potevo dire?», ridacchia il leader), ma l' idea che «bisogna andare avanti, senza occuparci di stupidaggini che non interessano nessuno, ma avendo ben chiaro in mente dove dobbiamo arrivare,senza pensare a coalizioni, posti in lista e cose del genere».
Insomma Renzi non sfida nessuno o, meglio, sfida tutti: «Io voglio occuparmi del nostro partito, se ci siete bene, altrimenti faremo a meno di voi», è la frase rivolta ai suoi antagonisti interni che il segretario ripete più spesso in questi giorni.
