Palazzi & potere
Centrosinistra: occhio Renzi che se si sfila Franceschini...

Se fino a pochi mesi fa il futuro della politica italiana sembrava andare inesorabilmente verso il tanto declamato bipolarismo, con i 5 Stelle fuori dai giochi grazie alla legge elettorale, ora nulla è più certo, la frammentazione del centro-sinistra, infatti, potrebbe riservare diverse sorprese.
Dopo i Ds (ora Mdp) potrebbe rinascere anche il centro cattolico (Margherita); Franceschini e i cattolici dem potrebbero infatti strappare in questa direzione se le cose dovessero mettersi per il verso sbagliato e Renzi dovesse continuare a fare orecchie da mercante manco fosse un novello Nerone. Questa è una delle ipotesi che circola in queste ore nel magmatico mondo post Pd.
Certamente, fonti bene informate fanno notare ad Affaritaliani, Franceschini vorrebbe evitare un epilogo del genere, ma a mali estremi...d'altra parte tra i franceschianiani si dice non senza ironia 'ma quanti voti porta Berruti'? riferendosi alle eventuali nuove candidature tratte dalla società civile paventate dall'uomo di Rignano. E mentre si fanno i calcoli si pensa che già ora il Pd non vada oltre un modestistissimo 20/22%. Altro che i numeri flautati dei sondaggisti di regime.
Il rischio, tra le varie scissioni, sarebbe un Pd numericamente ed elettoralmente indebolito. Insomma, Matteo Renzi resterebbe con quattro gatti nel Pd ma non sarebbero quelli potentissimi di Cossiga.
In futuro, poi, Mdp e la nuova realtà cattolica potrebbero trovare la convergenza e ricreare una sorta di Ulivo-bis a guida Prodi o Pisapia.
Il grande escluso in questo caso sarebbe il segretario dem Matteo Renzi, le alleanze col Pd renziano non sarebbe assolutamente scontate e lo stesso Renzi sarebbe forse più orientato a cercare l'intesa con l'ex Cav Silvio Berlusconi.
Solo rumors? Non è dato saperlo, di certo c'è che il centro-sinistra sta iniziando un percorso di frammentazione che potrebbe portare ad un implosione o ad una sorta di ritorno al passato, cancellando in poco tempo il neonato PDRenzi.
