Come prima più di prima! Restano tutti i vitalizi - Affaritaliani.it

Palazzi & potere

Come prima più di prima! Restano tutti i vitalizi

Solo per gli ex parlamentari lo Stato spende 193 milioni l'anno. Caos di norme e direttive A vuoto le strette annunciate, enti locali obbligati a stoppare i tagli: rischio ricorsi
 

il simbolo per eccellenza della Casta, uscito dalla porta è rientrato dalla finestra. La lotteria delle regioni estrae ancora premi. Solo che ora li eroga a chi aveva maturato i requisiti prima che entrassero in vigore le nuove norme, scrive il Messaggero. Così che il vitalizio, privilegio duro a morire, continuerà a pesare ancora a lungo sulle casse degli enti locali. Lo percepiranno, ad esempio, al compimento dei 50 anni molti degli ex consiglieri regionali del Lazio. La legge che innalza la soglia di età a 65 anni è stata approvata dalla Pisana infatti nel novembre del 2015 e non potrà avere effetti retroattivi. Stesso discorso ma con requisiti anagrafici variabili nelle altre 15 regioni a statuto ordinario. E il vitalizio sarà cumulabile con un altro vitalizio. Inoltre, da quest' anno il prelievo di solidarietà imposto nel 2014, cifra oscillante tra il 10% e il 30% dell' assegno, è stato sospeso per non incorrere nei ricorsi presentati dagli ex consiglieri ai tribunali amministrativi regionali che ne avrebbero potuto dichiarare l' illegittimità.
Il discorso non cambia se dalle regioni si passa al Parlamento. Il presidente dell' Inps Tito Boeri, audito in commissione Affari costituzionali della Camera, ha elencato le cifre della vergogna: 2.600 assegni pari a 193 milioni di spesa. Con un gap tra contributi versati e contributi elargiti di 150 milioni. Se il vitalizio venisse calcolato col metodo contributivo per le cifre eccedenti i 50 mila euro, come propone Boeri, si risparmierebbero ogni anno 76 milioni di euro. Risposte? Poche, critiche tante.