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Palazzi & potere
Coronavirus, il pericolo Europa: Mattarella vuole l'Italia forte e coesa
(fonte Lapresse)

Era ormai tarda serata quando Salvini, Meloni e Tajani hanno varcato il portone di Palazzo Chigi. Un incontro che si è svolto a distanza di sicurezza tra guanti, gel e mascherine. Ma le distanze rimangono grandi anche dal punto di vista politico. "Giuseppi" ha tentennato fino all'ultimo prima di concedersi al centrodestra: "Ora che finalmente i sondaggi vanno a gonfie vele perché dovremmo condividere il palcoscenico con Salvini e magari dargli pure la possibilità di mostrarsi responsabile e di risalire nei sondaggi?".

Questi rivela Dagospia, al di là delle frasi di prammatica, sono i ragionamenti che circolano dalle parti del cerchio magico di Palazzo Chigi. Ragionamenti assolutamente non condivisi dal Colle che, se non ci fosse stato l'incontro di ieri, sarebbe stato "costretto" ad incontrare il centrodestra provocando uno sgradevole quanto inusuale cortocircuito istituzionale. Insomma, caro Conte, o lo fai tu o lo faccio io.

Ecco perché, continua Dagospia in un informatissimo retroscena, Giuseppi si è precipitato a convocare Salvini & company. Al Capo dello Stato il dialogo tra maggioranza e opposizione serve per molte ragioni: ridare centralità al parlamento in tempi di crisi ed evitare quanto più possibile le lacerazioni tra Stato e Regioni così come tra imprenditori e sindacati. Ma ce n'è anche un'altra non meno importante e riguarda l'Europa: solo uno stato italiano forte e coeso, in grado di parlare con una voce sola, sarà in grado di farsi valere in Europa. Se l'Italia si mostrerà debole e divisa sarà molto più complicato far valere le proprie ragioni a Bruxelles anche in un momento così delicato.

Ma ieri sera a Chigi si è parlato anche di Cina: "Il pericolo è che la Cina si compri tutto, che una  volta passato il virus ci sia una vera e propria invasione da parte del dragone con il rischio che vengano messi a rischio asset strategici ed equilibri geopolitici" hanno spiegato gli esponenti di Centrodestra. Partita a cui è sensibile anche il Quirinale che con la sua "diplomazia parallela", d'intesa con gli uomini della Farnesina, sta facendo così tanto per far ottenere gli aiuti di cui l'Italia ha  bisogno, dai medici alle mascherine.

Inoltre, nell'incontro conclusosi in tarda nottata, la Lega ha chiesto con Durigon, già sottosegretario al Mise, di verificare e fare in modo che le Cig fossero pagate puntualmente a tutti. E con Gualtieri si è parlato anche di soldi: ad un certo punto il ministro discutendo della Germania ha detto che 150 miliardi tedeschi equivalgono a 60 dei nostri. Quindi, visto che il governo ne ha finora messi 25, all'appello ne mancherebbero ancora 35. Sarà questa la cifra che metterà sul piatto della bilancia con il "decreto aprile" Palazzo Chigi?

Ps, ieri Conte quando ha fatto il giro di telefonate per convocare l'incontro con il centrodestra ha chiamato per ultimo Salvini. Il primo è stato Tajani che ha cercato di blandire in tutti i modi: ”Perché tu sei quello ragionevole, capisci il momento è difficile...”.

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