Palazzi & potere
Elezioni, il Quirinale pensa alle urne il 4 marzo come piace a Renzi
Ancora pochi giorni e, tra venerdì e sabato, si saprà qual è la valutazione di Sergio Mattarella sul nuovo sistema elettorale. Due sono i nodi sotto la lente del Quirinale. Gli stessi su cui premono alcune forze politiche, a partire dal Movimento 5 Stelle, che chiedono al capo dello Stato di non firmare, scrive il corriere della sera.
L' unica incognita, comunque improbabile, è se il via libera potrà esser accompagnato da una lettera con la segnalazione di qualche profilo da sanare, secondo una prassi che abbiamo visto consolidarsi nella stagione di Giorgio Napolitano sul Colle. Rilievi magari sul paio di nodi contestati.
Si sa che, sentiti gli altri vertici istituzionali, il capo dello Stato ha già ipotizzato un percorso che prevede lo scioglimento delle Camere tra Natale e l' Epifania, in modo da far aprire le urne domenica 4 o domenica 11 marzo. Date in cui ha tenuto conto che la XVII legislatura è cominciata il 15 marzo di cinque anni fa e che a norma di Costituzione quel termine non può esser travalicato (tranne in caso di guerra). Anche in questo caso, però, le sue decisioni dipenderanno da diversi fattori.