Inchiesta su Fabio Fazio: stipendio troppo alto - Affaritaliani.it

Palazzi & potere

Inchiesta su Fabio Fazio: stipendio troppo alto

L'offensiva del dem Anzaldi

Uno scatto di stipendio notevole, che supera - e di molto - il tetto annuo stabilito dalla Rai. Dopo proteste, polemiche e denunce, il trattamento economico riservato a Fabio Fazio con il rinnovo del contratto che lo lega alla tv di Stato, finisce ufficialmente nel mirino della Corte dei conti del Lazio. L'inchiesta, aperta dal procuratore capo Andrea Lupi, è stata appena stata assegnata al viceprocuratore generale Massimiliano Minerva. I magistrati, scrive il Messaggero, dovranno accertare se, come ipotizzato, siano configurabili danni erariali. La cifra, da record, è stata stabilita in epoca di spending review, almeno presunta.

È tutto scritto nell' esposto che ha fatto scattare gli accertamenti, presentato il 24 giungo dal deputato del Pd, Michele Anzaldi, segretario della Vigilanza Rai. Lo stesso documento è stato depositato anche all' Autorità nazionale anticorruzione diretta da Raffaele Cantone. «In ballo ci sono 70 milioni di euro di soldi dei cittadini che pagano il canone», ha dichiarato ieri il parlamentare. Secondo il politico, l' accordo che legherà il conduttore alla Rai fino al 2021 «solleva gravi dubbi in ordine alla legittimità e al possibile danno erariale causato al servizio pubblico». Tra le problematiche sottolineate dall' esponente dem, ci sono pure «l' assegnazione di un compenso a Fazio attraverso una società che al momento risulta ancora non costituita» e la possibile anomalia relativa alla stipula «di un contratto quadriennale e non triennale, che scavalca anche il prossimo Cda».

Nel frattempo, continua il Messaggero, anche la Commissione di vigilanza sta preparando regole più stringenti. La bozza del provvedimento, di cui è relatore sempre Anzaldi, punta soprattutto a evitare che i procuratori degli artisti e i volti più noti della televisione italiana, assumano un potere eccessivo, con atteggiamenti «che possano comportare ingiustificati benefici e sprechi di denaro pubblico», si legge nel testo. Stabilisce, per esempio, che gli agenti non possano essere anche produttori delle trasmissioni dove lavora l' artista di cui cura gli interessi, per arginare situazioni che «ledano la necessaria trasparenza che dovrebbe ispirare la condotta dell' azienda».