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Palazzi & potere
INPS, DEPUTATI 'FURBETTI' PANICO IN CHAT: 'CONFESSATE'

A Montecitorio si è ufficialmente aperta la caccia ai 5 'furbetti' del bonus. Dopo la notizia, pubblicata da 'La Repubblica', secondo cui alcuni deputati avrebbero chiesto e ottenuto il bonus da 600 euro mensili introdotto dal decreto Cura Italia per le partite Iva in difficoltà a causa del Covid, nei partiti si sono accesi i riflettori per scovare i 5 onorevoli. Unanime lo sdegno espresso dai principali esponenti delle forze politiche che siedono in Parlamento. Ma, almeno per ora, nessuna traccia dei nomi, coperti dalla legge sulla privacy. Nel M5S è stata avviata un'inchiesta interna per appurare se tre i 5 deputati ci siano dei grillini. Le chat interne nel frattempo ribollono: "Io - dice un parlamentare titolare di partita Iva, mettendo le mani avanti - ho espressamente raccomandato al mio commercialista di non richiedere quel bonus". E non manca chi lamenta la presenza di 'falle' normative nel sistema: "Avremmo dovuto varare un provvedimento ad hoc per escludere parlamentari e consiglieri regionali, per esempio. Si sarebbe evitato tutto questo". Il primo a chiedere le dimissioni dei 5 presunti furbetti è il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, ex capo politico 5 Stelle: "Chiedano scusa agli italiani, restituiscano i soldi e si dimettano, se in corpo gli è rimasto ancora un briciolo di pudore". Interviene con un duro comunicato anche il presidente della Camera Roberto Fico: "Questi deputati chiedano scusa e restituiscano quanto percepito".

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