Nei giorni scorsi dal Quirinale è partita una bella strigliata all'indirizzo di Giuseppe Conte. La "lavata di capo" è arrivata dopo che dal Colle avevano ascoltato tutti i principali attori di questa strana crisi politica. Dal Quirinale gli hanno fatto capire che sarebbe meglio evitare di puntare sempre i piedi riguardo ad ogni possibile trattativa e che se si dovesse dimettere non sarebbe la fine del mondo ma semplice rispetto del dettato costituzionale. "Cerca di essere meno rigido e più mediatore", i ragionamenti che sono stati fatti. Anche perché dal Colle in queste ore stanno tentando di salvare "capra e cavoli" facilitando un eventuale accordo blindato tra gli attuali partiti di maggioranza. L'obiettivo del Colle, spiega chi ha avuto modo di sondarne gli umori, è quello di evitare un vuoto di potere in un momento così delicato per il paese, con la pandemia ancora lontana dall'essere sconfitta e i piani per la ripresa economica da scrivere rispettando i tempi imposti dall’Europa. Per questo, se ci fosse un accordo blindato tra le parti, il capo dello Stato sarebbe anche disponibile a chiudere un occhio e a trovare un modo per evitare la strada delle dimissioni del Presidente del Consiglio. Quello che fa arrabbiare invece gli uomini del Quirinale è il voler andare a tutti i costi allo scontro in Parlamento e, ultimo ma non ultimo, questa smania di voler trovare a tutti i costi i "responsabili" che sembra aver invaso Palazzo Chigi. Una maggioranza raccogliticcia che non garantirebbe nessuna tenuta politica fanno capire dal Colle. Sarebbe solo una maggioranza numerica, il refrain. Ma oltre a Giuseppe Conte dal Quirinale hanno catechizzato anche gli altri partiti della maggioranza: la preferenza del Colle sarebbe infatti che tutti "big" entrassero a far parte di un eventuale nuovo governo perché soltanto così ci sarebbe la garanzia che le fibrillazioni non ricomincierebbero il giorno dopo.
Palazzi & potere
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