Palazzi & potere
L'inventore di Unesco Sites è un italiano ed esporta cultura nel mondo
Roberto Celli anticipa il G7 e inaugura Unesco Sites a Taormina
Roberto Celli è un imprenditore italiano che gira il mondo esportando la cultura italiana. La mostra che e' stata presentata ieri a Taormina dal titolo “Unescosites - Italian Heritage and Arts” viene direttamente dalla Cina dove ha ottenuto risultati sorprendenti con circa 9 milioni di spettatori.
- Ingegnere, di cosa si tratta?
E' un percorso multimediale che trasporta i visitatori in alcuni dei meravigliosi siti Unesco italiani e siciliani mettendo insieme cultura, tecnologia e turismo. E' un'immersione nei siti Unesco italiani anche se all'inizio verranno rappresentati solo quelli siciliani. E' in 3 lingue e si rivolge soprattutto ai giovani, che hanno grande dimestichezza con le tecnologie ,e ai turisti consapevoli.
- Che significa turisti consapevoli?
Il turista consapevole è colui che crearsi il viaggio, vuole trovare da solo le seduzioni che potrà godere in un viaggio. Questa mostra è un modo per soddisfare la voglia di unicità del turista moderno, per far sì che il viaggio così diventi qualcosa di più profondo. Grazie alle nuove tecnologie tutto questo è possibile.
- Ingegnere, perché è stata presentata a Pechino e Shangai prima che in Italia?
Perché i cinesi amano l'Italia perché hanno una storia millenaria come noi. Hanno 50 siti Unesco e noi 51, siamo le due nazioni al mondo con più siti Unesco. E' una cosa bella e intelligente unire due culture che hanno una storia simile.
- Ora arriva in Sicilia
Sì, e sarà modificata per l'esordio in Italia. Vorremmo che i visitatori riuscissero a fare il loro primo viaggio nei siti Unesco italiani che sono spesso sconosciuti a parte Roma, Firenze Venezia e quelli molto noti. Se dopo la mostra saranno affascinati e decideranno di andare a fare un viaggio in quelle zone così belle ma anche poco raggiungibili sarà per noi un grande successo.
- Quanti dei 58 siti Unesco saranno “visitabili”?
A palazzo Corvaia circa 30 siti.
- Che cosa significa “realtà aumentata indossabile” su smartglasses?
Significa provare la stessa sensazione che uno avrebbe dentro i siti rappresentati ma stando dentro una mostra: ad esempio, vedere il teatro di Siracusa, vedere raccontata la storia di Pompei prima e dopo il terremoto, ecc...
- Quanto è importante la cultura per rilancio del nostro paese?
Moltissimo. Per esempio a Taormina è tutto in ritardo in vista del G7, di tutti i lavori previsti se ne faranno pochissimi. Quindi sicuramente questa mostra dà una mano a rappresentare l'Italia in modo positivo visto che inizierà prima del G7. Inoltre il contenitore che ospita la mostra sarà trasformato in un gioiellino e così resterà quando ce ne andremo.
- Beni culturali srl è un'azienda riconosciuta da anni per mostre di qualità, è soddisfatto del percorso che state facendo?
Come imprenditori bisogna essere ottimisti. In Italia fare una cosa del genere, tradotta in 3 lingue non è banale. Noi eravamo curiosi di capire se era vero che i giovani non andavano alle mostre perché amano solo il cinema o perché la comunicazione restringeva il loro campo e c'era bisogno di un linguaggio più adatto, i numeri ottenuti in Cina ci dicono che avevamo ragione di credere che i giovani hanno voglia di cultura.
- Il cinema è comunque presente in qualche modo in questa mostra, giusto?
Ci sarà un bellissimo docu-film che proietterà tutti i filmati che girati in siti Unesco senza che si sapesse anche a livello di film internazionali. Ora, attraverso la mostra, si potranno riconoscere quei luoghi e, perché no, decidere di andarci.
- Quali sono i progetti dopo luglio, quando la mostra verrà smantellata da palazzo Corvaia?
Intendiamo estendere la mostra e portarla in altri luoghi italiani. Abbiamo la volontà di riproporla in altri contenitori storici come palazzo Corvaia, che magari hanno bisogno di essere rinfrescati e occuparci della sistemazione.
- Quindi c'è un'utilità sociale?
L'Italia è piena di luoghi molto belli che non sono valorizzati. Dopo luglio, gireremo l'Italia e sistemeremo i contenitori storici che ospiteranno la mostra per renderli più funzionali, luoghi che non sono gestiti bene e che magari sono sempre chiusi. Vorremmo che, grazie a noi, altri luoghi rinascessero come palazzo Corvaia. Riteniamo che questa sia una delle mission di Beni Culturali Srl insieme a Enea, un'altra società che ha deciso di investire in questo progetto e che ci crede come noi. E chissà che in un domani ipotetico sarà possibile vedere un Caravaggio restaurato che prima era solo un mucchio di crepe...