Palazzi & potere
Renzi, fuga dalla sconfitta
Nonostante le smentite renziane, "il rinvio non esiste", continua assordante e intenso il rumore di fondo su un eventuale spostamento del referendum costituzionale, complice ovviamente la decisione della giudice milanese che dovrà esprimersi sul ricorso dell' ex presidente della Consulta Valerio Onida. Sibila un' autorevolissima fonte di lato berlusconiano: "Che faccia tosta il premier. Fino a qualche giorno fa ha supplicato il presidente (Berlusconi, ndr) di aiutarlo a rinviare e adesso invece fa finta di nulla".
Il fronte del rinvio sarebbe ampio, in particolare all' interno della maggioranza, scrive il Fatto. Di qui innanzitutto i contatti tra il premier e l' ex Cavaliere, avvenuti tramite gli ambasciatori Gianni Letta e Fedele Confalonieri, per sondare Forza Italia sul rinvio. Il pressing di Palazzo Chigi sarebbe stato insistente soprattutto dopo la tragedia del terremoto infinito dell' Italia centrale. E a quel punto, Berlusconi avrebbe fatto comunicare la sua risposta definitiva: "Sono contrario a ogni spostamento della data". Un no chiaro e forte.
Aggiungono informati berlusconiani: "Le offerte del premier ci sono state anche prima delle scosse".
Segno, questo, che il piano renziano del rinvio ha trovato solo una sponda successiva nella richiesta di unità nazionale per il sisma.
Alla fine non c' è stato nulla da fare, raccontano da Arcore, dove è stata registrata come "angosciosa" la paura renziana per il referendum.
La speranza di un rinvio politico, ancora prima che giudiziario, sposa infatti la tendenza di un No vincente, verificata ormai da ogni istituto di sondaggi. Così, vista l' impossibilità di ribaltare il risultato, non resta che sospendere la partita e farla disputare nel nuovo anno, il 2017.