Sicilia, otto comuni a Cinque Stelle tra faide e dissesti - Affaritaliani.it

Palazzi & potere

Sicilia, otto comuni a Cinque Stelle tra faide e dissesti

Il M5S punta al voto del 5 novembre per trasformare la Sicilia nella prima regione a Cinque Stelle, ma la prova di governo negli otto comuni dell’Isola amministrati dai pentastellati - Alcamo, Augusta, Bagheria, Grammichele, Favara, Pietraperzia, Porto Empedocle e Ragusa (c’era anche Gela, ma il sindaco è stato espulso dal Movimento pochi mesi dopo la vittoria) - si è rivelata molto dura, scrive il Sole24Ore.

Infestata da conti disastrati (quattro amministrazioni sono in dissesto: Bagheria, Porto Empedocle, Favara e Augusta), dalle solite faide interne, da inchieste giudiziarie (due sindaci sono indagati per abuso d’ufficio, ad Alcamo e Bagheria), da politiche divergenti e non sempre cristalline sull’abusivismo edilizio. Ma anche da un’attenzione particolare ai cavalli di battaglia del M5S: rifiuti, mobilità, lotta agli sprechi, democrazia diretta e sperimentazioni innovative, come il baratto amministrativo ad Augusta.

L’affondo di Anzaldi (Pd): «Un fallimento» Il deputato Pd Michele Anzaldi parla ovviamente di «fallimento», affermando che «durante questa campagna a suon di gaffe e scivoloni M5s in Sicilia (nonostante siano scesi in campo i leader nazionali Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista), i sindaci grillini sono stati tenuti ai margini e lontano dal palco». Denuncia gli inciampi, anche giudiziari, e le manovre da «vecchia politica». Come l’addio a Ragusa dell’assessore ai Lavori pubblici Salvatore Corallo, che si è dimesso per entrare nella squadra del candidato governatore Giancarlo Cancelleri. Le cui promesse, riassunte nello slogan “smacchiamo il Gattopardo”, suonano roboanti: «La Sicilia potrebbe essere la prima regione ad abolire vitalizi e privilegi, a dimezzare gli stipendi dei parlamentari, a sperimentare il reddito di cittadinanza, a chiudere le discariche e passare al 100% di differenziata, a sbloccare appalti fermi da anni, a ridisegnare mobilità e trasporti, a eccellere in sanità e servizi sociali, a ritornare a essere la regione più ricca d’Italia».