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Politica
Quirinale, 'bomba' nuove restrizioni. O Mattarella cambia idea o sarà il caos

Covid, Ricciardi anticipa la linea dura di gennaio

 

La pandemia piomba sul dossier Quirinale. Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute, Roberto Speranza, non esclude che a gennaio, dopo le vacanze estive, sarà necessario un lockdown totale, anche per i vaccinati, con la chiusura di tutte le attività non essenziali, comprese le scuole.

"Sono 6 milioni di adulti e 3 di bambini, un serbatoio notevole del virus, con numerose vulnerabilità che spiegano i tanti morti. Delta col suo indice di contagiosità 6 già preoccupa molto. Omicron arriverebbe a 9. Potrebbe dare meno malattia, ma se fosse più contagiosa peggiorerebbe comunque la situazione. I primi dati sudafricani non sono indicativi. La chiarezza arriverà dalle rilevazioni inglesi, ma le prime notizie non sono confortanti".

Per quanto riguarda il Regno Unito, aggiunge Ricciardi, "la mia previsione è che a gennaio avrà bisogno di un altro lockdown a causa della combinazione tra Delta e Omicron", mentre "l'Italia ha messo in atto una serie di misure, dal Super Green Pass alla chiusura dei voli, alla velocizzazione della terza dose, che consentono di limitare e rimandare il problema, nella speranza di superare l'inverno senza danni e arrivare a primavera".

Insomma, per il ministero della Salute, cioè Speranza, appoggiato da Partito Democratico e Movimento 5 Stelle, serviranno a gennaio misure molto forti, ma, sul fronte opposto, la Lega e in parte anche Forza Italia spingono per non inasprire le restrizioni per non deprimere la fragile ripresa economica. Lo scontro tra le due anime del governo avverrà proprio a ridosso del 18 gennaio, giorno in cui in Parlamento inizieranno le votazioni per eleggere il nuovo presidente della Repubblica.

E la contrapposizione frontale sul fronte Covid rischia di allontanare l'accordo che a parole tutti dicono voler cercare. In molti aspettano con trepidazione il discorso di fine anno di Sergio Mattarella sperando che leggere uno spiraglio sulla possibilità di rivedere il suo no alla rielezione. Ma tutto lascia pensare che il Capo dello Stato userà parole inequivocabili per ribadire il suo no al bis.

Resta soltanto la carta Mario Draghi che potrebbe, forse, mettere d'accordo tutti, ma soltanto se ci sarà un'intesa per un altro premier e andare avanti con la legislatura fino al 2023 (ipotesi molto lontana). Altrimenti si va verso una battaglia lunga in Parlamento tra fazioni opposte, da un lato Silvio Berlusconi e dall'altro, probabilmente, Paolo Gentiloni. Una battaglia che potrebbe lacerare il Paese e indebolire il governo.

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