Ponte sullo Stretto, Meloni ha convinto Salvini ad aspettare e a non agire subito per evitare errori. Ma il governo ha già la soluzione - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 13:31

Ponte sullo Stretto, Meloni ha convinto Salvini ad aspettare e a non agire subito per evitare errori. Ma il governo ha già la soluzione

Meglio attendere le motivazioni della Corte dei Conti. Inside

Di Alberto Maggi

Ponte sullo Stretto, che cosa è successo ieri tra Mit e Palazzo Chigi

"Slow and steady wins the race" ovvero (non tradotto letteralmente) chi va piano va sano e va lontano. E soprattutto porta a casa l'obiettivo. E' seguendo questa linea che ieri a Palazzo Chigi la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il vicepremier e ministro degli Esteri e il sottosegretario Giovambattista Fazzolari hanno convinto il vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini che è meglio evitare blitz, dopo la bocciatura della Corte dei Conti alla realizzazione del Ponte sullo Stretto, e attendere le motivazioni della decisione prima di prendere qualsiasi iniziativa a livello di governo (comunque già allo studio).

Ma ricostruiamo i fatti. Ieri, giovedì 30 ottobre alle ore 9.42 esce una nota ufficiale del Mit che spiega: "Alle 10,30 il Vicepremier e Ministro Matteo Salvini sarà a Palazzo Chigi per partecipare alla riunione convocata dalla Presidente Giorgia Meloni sul Ponte sullo Stretto. Ora Salvini è al Mit per confrontarsi con tecnici, manager e uffici dopo la decisione della Corte dei Conti. L’obiettivo è trovare una soluzione per far partire i lavori. Il Vicepremier e Ministro è determinato".

Quel "determinato" celava l'intenzione di agire immediatamente per rispondere alla decisione dei magistrati contabili e non perdere un solo giorno di tempo. Che l'opera si farà non ci sono dubbi, come ha spiegato ieri ad Affaritaliani il sottosegretario con delega al Cipess Alessandro Morelli, ma si tratta di agire con calma, in modo appropriato evitando così il tira e molla con la magistratura che ancora sta andando avanti sui centri per i migranti in Albania.

Alle ore 13.06 la nota di Palazzo Chigi, ben diversa: "Si è svolto questa mattina a Palazzo Chigi un incontro tra il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, i Vicepresidenti Matteo Salvini e Antonio Tajani e i Sottosegretari Alfredo Mantovano e Giovanbattista Fazzolari, dedicato al progetto del Ponte sullo Stretto. All'esito della riunione, si è convenuto di attendere la pubblicazione delle motivazioni della delibera adottata ieri dalla Corte dei Conti. Solo dopo averne esaminato nel dettaglio i contenuti, il Governo provvederà a replicare puntualmente a ciascun rilievo, utilizzando tutti gli strumenti previsti dall’ordinamento. Rimane fermo l’obiettivo, pienamente condiviso dall’intero Esecutivo, di procedere con la realizzazione dell’opera".

Meloni, Tajani e Fazzolari hanno convinto Salvini, furioso per lo stop alla "sua" opera, che ha fatto prendere alla Lega il 15% in provincia di Reggio Calabria alle ultime elezioni regionali, che un blitz senza aspettare le motivazioni della Corte rischierebbe di essere un boomerang controproducente. E quindi meglio far passare trenta giorni, studiare le contromosse e agire dopo che verranno rese note le motivazioni dell'alt al Ponte sullo Stretto. Il leader della Lega, pur deluso, ha capito che alla fine conviene pazientare per evitare errori.

Ma la soluzione il governo ce l'avrebbe già pronta e a spiegarla nei dettagli è stata ieri Matilde Siracusano, sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento e deputata di Forza Italia. "Sulla realizzazione del Ponte sullo Stretto il governo, così come già affermato dal premier Meloni e dal ministro Salvini, andrà avanti. Altro che game over, come spererebbe qualche oscurantista dell'opposizione. Nelle prossime settimane - questa una possibile soluzione in campo - l'esecutivo potrà assumersi la responsabilità politica di superare i rilievi della Corte dei Conti. Ci potrà infatti essere una deliberazione specifica del Consiglio dei ministri, che ha il compito di valutare se l'atto in questione risponda a interessi pubblici di rilevanza superiore e quindi debba essere eseguito comunque".

"Se il Consiglio dei ministri confermerà la necessità dell'atto, la Corte dei Conti dovrà comunque ordinare la registrazione dell'atto, apponendo un visto con riserva. Un atto registrato con riserva acquisisce piena efficacia legale, cioè può essere eseguito normalmente, ma rimane comunque una possibile responsabilità politica per il governo, cosa che francamente non ci spaventa. A causa di questa vicenda perderemo un po' di tempo, ma andando avanti con determinazione eviteremo che questo Paese venga screditato di fronte a chi è pronto a investire". Questa, in attesa che la Corte dei Conti spieghi i motivi della sua bocciatura, dovrebbe essere la strada per bypassare lo stop e iniziare i lavori. Anche perché ci sono già più di 8mila candidati per lavorare con Webuild. Posti di lavoro per Calabria e Sicilia.

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