Prima FI, poi FdI. Terzi Pd e Lega. Comunicazione politica: le pagelle
Più indietro il M5S. Calenda e Renzi pagano l'effetto rottura
Il partito che nel 2023 aveva di più da perdere è Forza Italia, per il quale non erano mancati pronostici, anche drammatici, di rottura e disfacimento, collegati alla scomparsa di Berlusconi. Il fatto stesso che invece sia riuscito a tenere è indubbiamente un grande successo
La comunicazione politica è un aspetto fondamentale per i partiti, soprattutto in un anno come il 2023, che precede un grande appuntamento elettorale (le europee del 2024). Tuttavia, non esiste una risposta univoca e oggettiva alla domanda su quale partito abbia comunicato meglio in Italia nel 2023, in quanto si tratta di una valutazione soggettiva e dipendente da diversi fattori, come le preferenze personali, le fonti di informazione, le aspettative e le percezioni degli elettori.
In ogni caso, possiamo provare a fare un’analisi basata sui dati disponibili, come i sondaggi di opinione, i risultati elettorali, le strategie e i messaggi dei vari partiti. In generale, possiamo dire che il partito che aveva ottenuto il maggior successo elettorale e il maggior consenso popolare nel 2022, ossia Fratelli d’Italia, guidato dalla premier Giorgia Meloni, per il solo fatto di aver mantenuto il consenso raggiunto nel 2022 anche nel 2023, si può dire che abbia comunicato bene. Aveva vinto con il 26% circa dei voti, oggi è al 29 per cento circa. Nel complesso, la sua comunicazione (nonostante qualche sbavatura nelle ultime settimane) ha tenuto. Grazie a quali punti di forza? La capacità di Giorgia Meloni di incarnare un ruolo di leader nazionale e internazionale, il messaggio chiaro e coerente del partito, che ha proposto una visione di centrodestra moderato, riformista e sovranista; la capacità di dialogo e di mediazione con gli alleati di governo, evitando conflitti e polemiche, e cercando di trovare soluzioni condivise e pragmatiche ai problemi del paese; la presenza capillare e costante sui media tradizionali e sui social network.
Ovviamente, questo non significa che Fratelli d’Italia sia stato l’unico partito a comunicare bene nel 2023, né che non abbia commesso errori o criticità. Altri partiti hanno avuto dei meriti e dei demeriti nella loro comunicazione, e alcuni hanno saputo recuperare terreno o guadagnare consenso in determinati momenti o contesti. Ad esempio, il Partito Democratico ha beneficiato della vittoria di Elly Schlein alle primarie, che ha portato una ventata di novità e di freschezza nel partito di centrosinistra, e ha cercato di proporsi come un’alternativa credibile e responsabile al governo Meloni. Il Movimento 5 Stelle ha ritrovato una certa unità e una certa identità sotto la guida di Giuseppe Conte, che ha provato a rilanciare il movimento con un nuovo statuto e un nuovo programma. Forza Italia ha vissuto un momento di commozione e di riconoscimento per la figura di Silvio Berlusconi, scomparso a giugno, e ha cercato di mantenere un ruolo di equilibrio e di garanzia nella coalizione di governo, nonostante il venire meno della figura storica e carismatica dello stesso Berlusconi. Azione e Italia Viva hanno invece rotto la loro alleanza, cercando di differenziarsi e di affermarsi come forze autonome e riformiste nel panorama politico italiano.
Insomma, la comunicazione politica è un fenomeno complesso e dinamico, che dipende da molte variabili e che può cambiare rapidamente in base agli eventi e alle circostanze. Per questo, come detto, non esiste una risposta definitiva e assoluta alla domanda su quale partito abbia comunicato meglio in Italia nel 2023, ma un’opinione personale mi sento di esprimerla. Il partito che nel 2023 aveva di più da perdere è Forza Italia, per il quale non erano mancati pronostici, anche drammatici, di rottura e disfacimento, collegati alla scomparsa di Berlusconi. Il fatto stesso che invece sia riuscito a tenere è indubbiamente un grande successo. Per questa ragione, io metterei la sua comunicazione al primo posto. Al secondo posto il partito di Giorgia Meloni, il cui consenso è rimasto pienamente sui livelli del 2022 (e oltre). Al terzo posto, a pari merito, il Pd di Schlein e la Lega di Matteo Salvini. Entrambi hanno saputo ritagliarsi un nuovo profilo di visibilità. Un po’ indietro metterei invece il Movimento Cinque Stelle, che era partito bene a inizio 2023 ma che negli ultimi mesi è andato un po’ perdendo visibilità. A seguire, gli altri partiti, con Renzi e Calenda penalizzati dall’effetto “rottura”, che colpisce sempre una leadership a cui sia attribuibile la divisione di una formazione politica. Per concludere, ribadisco nuovamente che si tratta di una valutazione personale, come è inevitabile che sia per un argomento così complesso.
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