Politica
Rula, anche Calenda e Conte contro il tweet sul papà di Meloni. Lei si difende

"Non volevo evidenziare la vicenda familiare della Meloni, ma la sua propaganda che tende a criminalizzare tutti i migranti"
Anche Calenda e Conte difendono Meloni sull'attacco di Rula Jebreal
Levata di scudi a difesa di Giorgia Meloni sulla vicenda del padre raccontata dai media spagnoli. Come srive il Corriere della Sera, "La solidarietà è arrivata, tra gli altri, dal leader di Azione Carlo Calenda e dal presidente del M5S Giuseppe Conte, ma anche da un altro M5S, Stefano Buffagni. E ancora: dalla vicepresidente di Forza Italia Licia Ronzulli e dalla deputata dello stesso partito Deborah Bergamini, sottosegretaria ai Rapporti con il Parlamento".
Molte critiche al tweet di Rula Jebreal. "Rula questa è una bassezza. Non si fa politica così e tanto meno giornalismo. Quello che ha fatto il padre della Meloni non c'entra nulla con lei. Cancella questo tweet che tra l'altro ha l'unico effetto di portare ancora più gente a sostenere Fdi", ha scritto Calenda in risposta al post di Jebreal.
Rula si difende: "Non volevo evidenziare sua vicenda personale ma sua propaganda"
"Anche la stampa anglosassone ha dato notizia dei reati del padre e del nonno di Trump, come si legge sul Washington Post, The Independent & The Guardian. Questo accade a molti personaggi pubblici che assumono incarichi di rilievo. Detto questo è chiaro che le responsabilità penali non ricadono mai su terzi". Lo dice all'AdnKronos la giornalista e scrittrice Rula Jebreal, al centro delle polemiche per un tweet in cui ha attaccato la politica di Giorgia Meloni, leader di Fdi, ricordando anche la vicenda del padre della Meloni, coinvolto anni in un traffico di droga, secondo quanto riportato dalla stampa spagnola.
"Quello che volevo evidenziare non è la vicenda familiare di Giorgia Meloni, che riguarda solo lei, ma la sua propaganda politica che, molto spesso, come quella di Trump, tende a criminalizzare l'intera categoria dei migranti a partire dagli errori o i crimini di alcuni di loro. Fomentando così la radicalizzazione di molti e la crescita dell'odio nella società", dice ancora. "Meloni e Trump condividono storie familiari complesse ma non è questo il punto. Il mio è un invito alla riflessione, nella speranza che Meloni, considerando anche il suo vissuto personale, possa proporre una politica più inclusiva e abbandonare la retorica incendiaria che spesso porta all'equazione immigrato uguale criminale. Ognuno ha la sua storia, generalizzare per propaganda politica alimenta odio e rabbia sociale", conclude Jebreal.