Salvini-Meloni, ecco perché la firma della Carta europea è una finta pace - Affaritaliani.it

Politica

Salvini-Meloni, ecco perché la firma della Carta europea è una finta pace

Di Alberto Maggi

Imbarazzo in Forza Italia per Lega e FdI che si schierano con Le Pen e Orban

La politica è l'arte del compromesso. Non solo a Roma, ma anche a Bruxelles e a Strasburgo. Ed è così che la notizia di oggi è la firma della "Carta dei Valori per immaginare insieme il futuro dell'Europa", sottoscritta da sedici partiti che fanno parte dei gruppi "Identità' e democrazia" (Id) e "Conservatori" (Ecr), più Fidesz che ha lasciato il Ppe e fa parte dei non iscritti. In sostanza, Matteo Salvini e Giorgia Meloni - impegnati in Italia in un estenuante e continuo duello politico - hanno ritrovato una parvenza di unità, insieme al primo ministro ungherese Viktor Orban. Ma non è tutto oro ciò che luccica.

Dietro la Carta dei Valori si celano profonde divisioni di vedute tra Lega e Fratelli d'Italia che si sommano alle divisioni in Italia. L'obiettivo di Salvini, condiviso da Marine Le Pen, leader del Rassemblement National che ha è uscita sconfitta dalle ultime elezioni regionali in Francia, è quello di arrivare in tempi brevi a un nuovo super-gruppo al Parlamento europeo che metta insieme Id, Ecr e anche il Partito Popolare Europeo dominato dai cristiano-democratici di Angela Merkel. Peccato che Fratelli d'Italia non abbia alcuna intenzione di aderire e che, al contrario, continui a lavorare al progetto di ampliamento e rafforzamento del gruppo dei Conservatori.

Ad alimentare ulteriormente la tensione tra Salvini e Meloni c'è anche il corteggiamento da parte del segretario del Carroccio del partito principale, almeno a livello numerico, di Ecr, ovvero i polacchi di Diritto e Giustizia, alleati di FdI ma sempre più vicini alla Lega. Anche gli spagnoli di VoX, che fanno parte di Ecr, e che hanno firmato la Carta dei Valori, sono oggetto delle avances leghiste. Senza considerare che i tedeschi di Afd, formalmente in Id con Salvini e Le Pen, non hanno però firmato il documento di oggi. Insomma, un discreto pasticcio tra invidie e obiettivi divergenti. Il tutto con un profondo disappunto da parte di Forza Italia per la firma di oggi della Carta dei Valori da parte di Carroccio e FdI.

Proprio mentre Silvio Berlusconi e Antonio Tajani insistono sul partito unico - liberale ed europeista - i loro alleati di Centrodestra si schierano apertamente con Le Pen e Orban. Quantomeno imbarazzante. Non a caso il deputato azzurro Elio Vito twitta: "Ma è proprio sicura ora Forza Italia di volersi alleare, federare, unire con Salvini e Meloni, rinunciando per sempre a rappresentare e difendere i valori europeisti, popolari, liberali?". Enrico Letta coglie la palla al balzo per attaccare il segretario del Carroccio: "Non si può stare allo stesso tempo con l'europeismo e con Orban. Non si può essere sostenitori insieme di Draghi e di Orban. Semplicemente, non si può".

Immediata la replica di Via Bellerio: la continua propaganda del Pd mette in pericolo il governo Draghi e quindi l'Italia, già indebolita dalla pandemia e dagli errori del governo giallorosso il cui premier Conte era un leader irrinunciabile per il Pd e che ora è rinnegato perfino da Beppe Grillo. Se Letta cerca "nemici" dell'Italia, può trovarli nei governi frugali che a Bruxelles sono nella sua stessa coalizione.