Politica

Salvini rilancia settore ferroviario, ma i "No Tutto" si mettono di traverso

Di Giuseppe Vatinno

Si contrappongono due visioni dell’Italia, quella del “fare” e quella che vuole farla regredire all’età della pietra

Salvini rilancia settore ferroviario, ma i movimenti come Ultima Generazione rischiano di bloccare l'Italia

Si avvicinano le festività ma il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti è ancora in giro per l’Italia a inaugurare ponti e strade, mentre già molti politici sono scomparsi alla chetichella dal radar.

Alla presentazione del progetto di riqualificazione della stazione ferroviaria di Montecatini Terme (Pistoia) il Vicepresidente del Consiglio è stato chiaro nell’incontro con i giornalisti presenti: “Il 2023 è stato un anno molto positivo come investimenti sulle infrastrutture pubbliche, quindi Rfi, Fs, Anas, il 2024 può essere l’anno record. Record di cantieri in Italia che vuol dire record di posti di lavoro, record di progetti di finanziamenti, di sicurezza di appalti di alta velocità. La Toscana sarà a tutto titolo parte integrante per un’opera di ‘ingegneria artistica’ come il passante di Firenze, 7 km sotto la città, un’opera straordinaria. Come strade la settimana scorsa abbiamo fatto un tavolo sulla Tirrenica, l’’autostrada che non c’è’, al posto dell’’Isola che non c’è’ di Bennato, però c’è un progetto, l’abbiamo recuperato, lo stiamo valorizzando vediamo poi il progetto di unire la parte sud della Toscana con Lazio, altra zona turistica spettacolare…”.

Nello specifico i lavori sulla stazione ferroviaria di Montecatini inizieranno nella seconda metà del 2024 per finire nel 2025, con un investimento previsto di circa 2 milioni di euro da parte di Rete Ferroviaria Italiana. Insomma, ferve il “cantiere Italia” dell’Italia del fare rispetto a chi invece l’Italia la vorrebbe bloccata all’età della pietra. Il nostro Paese è da decenni chiuso in una morsa dovuta ai “No Tutto” che imperversano ed infestano la penisola.

Si tratta di comitati e movimenti che si oppongono in maniera violenta a priori a qualsiasi potenziale sviluppo. E se c’è qualche ingenuo che ci crede veramente la maggioranza è manovrata da partiti e soprattutto da agenti internazionali. È, ad esempio, il caso di Ultima Generazione. In una intervista a Il Giornale, Marcello Foa, già presidente della Rai, ha fatto quasi un anno fa i nomi dei finanziatori e cioè l’A22 (il nome deriva dal mese in cui è stata fondata) che è una organizzazione internazionale.

Ma chi c’è dietro l’A22? Risponde così il giornalista: “Per capirlo basta seguire i soldi”. I finanziamenti arrivano dal Climate Emergency Fund, gruppo fondato nel 2019 da un ex collaboratore di Bill Gates, Trevor Neilson e Rory Kennedy. Si tratta di Cambiamenti climatici ma per il Trasporto ferroviario il discorso non cambia. Anzi. E qui c’è pure l’aggravio del fatto che proprio i treni son il mezzo di trasporto più ecologico che esista e anche qui c’è ancora da decenni la contestazione dei cosiddetti No Tav. L’altra settimana in Val di Susa un gruppetto di una quarantina di militanti infreddoliti e semiassiderati ha trovato il modo di contestare l’inaugurazione del tunnel Torino – Lione.

Si contrappongono due visioni dell’Italia, quella del “fare” e quella che vuole farla regredire all’età della pietra, con i trasporti a cavallo e con il fuoco come unica fonte di energia. Da noi questi movimenti sono particolarmente virulenti perché esacerbati dalla demagogia. Da poco la Ue e la Cop 28 hanno riaperto al nucleare e i No Tutto si sono trovati spiazzati perché l’unico modo di combattere veramente i Cambiamenti climatici è il nucleare con le fonti rinnovabili ma sulla questione di Chernobyl si sono costruite intere carriere politiche, come del resto sull’Alta Velocità.