"Con Salvini non voglio parlare, non lo voglio neanche sentire nominare" ha riferito Silvio Berlusconi, come riporta il Corriere della Sera, a coloro che fanno da mediatori per ricucire lo strappo tra i due leader politici.Strappo non certo causato dal passaggio dei deputati Ravetto, Zanella e Carrara nelle fila del Carroccio, che certo non può definirsi una vera perdita, ma causato dalla pregiudiziale di costituzionalità posta della Lega sulla norma salva-Mediaset, che fa molto male all'ex Presidente del Consiglio.
E' davvero strano che il faccione del leader leghista sia sempre nelle televisioni di Cologno Monzese.
C'è da dire anche che Matteo Salvini è osannato da diversi giornalisti di Mediaset, che lo sostengono, nonostante tutto.Vogliono forse cambiare proprietario? Certo è che, a questo punto, si può ipotizzare di tutto, addirittura che la Lega ha sempre voluto impossessarsi, oltre che dei deputati e senatori forzisti, anche delle televisioni del Cavaliere.Tale ipotesi è sostenuta dal fatto che molti giornalisti, vicini per ideologia e per credo al Presidente Berlusconi, sono stati posti, negli ultimi tre anni, nelle condizioni di andarsene per dare spazio a giornalisti e direttori più vicini al leader leghista.
Insomma, un furto alla luce del sole!Difficile era avvisare Berlusconi del progetto maldestro dei suoi traditori, in quanto era difficile parlargli telefonicamente o scrivergli: tutto negli ultimi anni veniva filtrato dalla sua segreteria, chiaramente vicina alla Lega, che non gli passava neanche le telefonate dei suoi amici più sinceri.Una trappola tesa per bene, come appare evidente!È inutile lamentarsi ora, a giochi fatti.
L'unica cosa da fare da parte di Berlusconi sarebbe quella di chiudere, a livello politico, con Salvini e i suoi e, in tal modo, sbarazzarsi dei traditori in Mediaset.L'assalto può ancora essere sventato, meglio tardi che mai.Ora conviene a Berlusconi ritornare al centro, sia come politico, sia come uomo.
Noi della nuova democrazia suggeriamo a Silvio Berlusconi, pertanto, di consegnare alla storia la Lega e Fratelli d'Italia, senz'altro breve storia, che nessuno ricorderà se non per il fatto che volevamo portare il Paese Italia su antiche sponde totalitarie.
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