La Siclia verso le elezioni in autunno
Il Pd 'vede' le elezioni in autunno per la Sicilia, travolta dal caso delle intercettazioni che coinvolgono il presidente Rosario Crocetta. In Transatlantico, i deputati della Regione danno per certo un chiarimento a breve, che dovrebbe sfociare nelle urne previste per il prossimo autunno. Anche se Crocetta ha chiesto la verifica del contenuto delle intercettazioni, sono in pochi a scommettere sulla sua permanenza a Palazzo Dei Normanni. "E' una questione morale: Crocetta ha costruito tutto il suo profilo pubblico sulla lotta antimafia. Non puo' essere lui il referente di una telefonata come quella", dice un deputato dem. Nelle ipotesi, Crocetta potrebbe dimettersi in modo da consentire il voto, a norma di statuto regionale, il prossimo novembre. Il 'traghettamento' alle urne sarebbe assicurato da Baldo Gucciardi, neo-assessore alla sanita' e vicepresidente. A lui il compito di far approvare la legge di bilancio e alcuni provvedimenti urgenti, come quello sull'acqua, che sono ancora in pendenza. Per l'autunno sarebbero pronte le urne.
La Sicilia al voto anticipato diventa il laboratorio di uno scenario politico esportabile anche a Roma. Nel Pd, infatti, di fronte ai gravi problemi che interessano l'isola, in molti sono favorevoli a un 'patto tra gentiluomini' che chiami in causa le migliori risorse della Regione. Possibile anche un'alleanza con Ncd, che in Sicilia ha un forte seguito. Tra i papabili, in Transatlantico circola con insistenza il nome di Davide Faraone, sottosegretario all'istruzione da sempre attento alle problematiche che gravano su Palazzo dei Normanni. In alternativa c'e' chi fa il nome di Fausto Raciti, giovane segretario regionale che ha chiesto al partito e alla classe dirigente locale una forte discontinuita' rispetto al passato. Possibile anche il ricorso alle primarie. Dall'altra parte, nel fronte delle opposizioni, potrebbe esordire in questo frangente un "patto anti-gattopardi", come lo chiama il deputato di Sel Erasmo Palazzotto, "per impedire alla vecchia politica siciliana di risorgere attorno al Pd in una logica da union sacre'e". La sinistra, che in Sicilia ha avviato da tempo un processo aggregativo attorno al progetto 'Sottosopra', potrebbe aprire un tavolo di confronto con il M5s, per una convergenza 'anti-sistema'. Il M5s parte coi favori del pronostico. "Ma se perdesse per il 5 per cento? Non possiamo permettercelo ne' noi, ne' loro- spiega Palazzotto- E io non ho remore di sorta a confrontarmi se questo serve a rinnovare davvero la Sicilia".