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Politica
Brutta figura Pd: attacca Meloni ma nella culla antifascista no a quote rosa

A Gattatico (Reggio Emilia) non rispettata la legge Delrio che impone il 40% di donne in giunta. La denuncia dell’avvocato Vinci (FdI)

Per il Pd la Meloni è maschilista: in Fratelli d’Italia vige il maschilismo. Lo stanno scrivendo i giornaloni del mainstream ogni dì. Su La Repubblica lo ha spiegato anche Natalia Aspesi: la Meloni ragiona al maschile.

“Il segretario Letta predica bene ma razzola male”, è sbottato sui social l’avvocato e deputato di Fratelli d’Italia Gianluca Vinci, “magari per mangiare una pastasciutta può andare a Casa Cervi a Gattatico, così potrà dare lezioni di femminismo al suo sindaco”.

Tutto nasce dalla questione posta da un gruppo di associazioni femministe che hanno aperto una riflessione sulla possibilità che per la prima volta in Italia, una donna possa diventare premier: Giorgia Meloni. Apriti cielo. Le donne non possono votare Fratelli d’Italia, il partito sarebbe reo di fare gli interessi dei maschi o anche solo di essere poco attento alle tematiche femminili. Fosse stata candidata premier una donna di sinistra tutti i giorni avremmo avuto i giornaloni a raccontarci l’epopea del nuovo primo ministro

Ma a cosa si riferisce l’avvocato Vinci?

Siamo nel Comune di Gattatico (Reggio Emilia), feudo da sempre della sinistra, noto perché proprio lì ha sede Casa Cervi, in memoria dei sette fratelli fucilati per rappresaglia dai fascisti nel 1943. Per capire la simbologia rappresentata dai Cervi basti ricordare che la pastasciutta antifascista che una parte della sinistra usa oggi per celebrare la caduta di Benito Mussolini nasce da un’iniziativa dei fratelli Cervi che alla notizia della destituzione e arresto del “Duce” offrirono quintali di pastasciutta ai compaesani. Ogni buon candidato del Pd fa il suo pellegrinaggio a Gattatico, nella mecca della sinistra, per ricordare la morte dei fratelli Cervi. Ed è sempre a Reggio Emilia che nasce la legge sulle quote rosa dei Comuni, grazie al reggiano Graziano Delrio: nelle giunte dei Comuni con più di 3000 abitanti nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura inferiore al 40%.

Ma a Gattatico, 5600 abitanti circa, la legge Delrio non vale. E’ sindaco Luca Ronzoni (maschio), vicesindaco Federica Costi (femmina), assessore Carmelo Di Pietro (maschio), assessore Matteo Gandolfi (maschio), assessore Daniele Paterlini (maschio). Nel 2019 il circolo locale del Pd approntò la propria lista, “Progetto Gattatico”, con candidato sindaco Luca Ronzoni.

“Il 40% è ben lontano dall’essere rispettato”, spiega Vinci, “a nulla sono servite le interrogazioni dell’opposizione e le segnalazioni al Prefetto, il Comune ha persino indetto un bando pubblico al quale hanno partecipato tre donne per il posto da assessore ma nulla, al Sindaco non andavano bene, a quanto pare a Gattatico solo una donna può fare l’assessor-e o assessor-a, come piace chiamarle al Pd”.

Da qui l’invito ad Enrico Letta a recarsi nel paesino dei Fratelli Cervi, per dare una lezione di femminismo al sindaco. O potrebbe andarci anche solo la vicepresidente della Regione Emilia Romagna, Elly Schlein, la strada è vicina, che echeggiando la Aspesi ha detto: “Giorgia Meloni guida un partito che relega le donne al ruolo di welfare vivente: questo la rende una leadership inutile per le donne”. E ha aggiunto: “Non capisco perché si debba ridurre sempre tutto ai nomi. A sinistra abbiamo una squadra perché lo stesso Letta ha deciso di non affidarsi alla logica dell'uomo solo al comando".

Un uomo solo al comando no ma qualche donna in più sì.

E' un valore che sia un donna la prima premier italiana solo se è di sinistra

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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