"Vai a cucinare e poi a tr…": la sottosegretaria Siracusano sbotta e pubblica gli insulti sessisti che riceve ogni giorno - Affaritaliani.it

Politica

Ultimo aggiornamento: 14:55

"Vai a cucinare e poi a tr…": la sottosegretaria Siracusano sbotta e pubblica gli insulti sessisti che riceve ogni giorno

Matilde Siracusano denuncia sui social gli insulti sessisti che riceve ogni giorno: «È uno schifo, denunciate». Il video scuote politica e opinione pubblica.

Una raffica di insulti sessisti, volgari, umilianti. Frasi che arrivano ogni giorno sul suo cellulare, sotto ai post, nei messaggi privati, nei commenti social. La sottosegretaria ai Rapporti con il Parlamento, Matilde Siracusano, ha deciso di non tacere più. E in un video pubblicato su Instagram ha mostrato, uno per uno, i messaggi che riceve quotidianamente.

Insulti di ogni genere:
«Vai a cucinare e poi a tr…»,
«Povera donna, lecca lecca»,
«Cagnetta»,
«Soubrette raccomandata»,
fino a «L’unica cosa chiusa è il tuo cervello».

Un campionario di odio che – come denuncia la stessa Siracusano – colpisce migliaia di donne ogni giorno, soprattutto quelle che si espongono pubblicamente.

Il video-denuncia: «Ma che schifo è? Non vi vergognate?»

Nel video, la sottosegretaria appare determinata ma visibilmente colpita:

«Questi sono alcuni dei messaggi che ricevo quotidianamente. È quello che accade a tantissime, quasi tutte le donne che si espongono sui social. Ma è inaccettabile. Ma che schifo è? Ma dove stiamo arrivando? Non vi vergognate?»

Pur dicendo di avere “le spalle larghe”, Siracusano insiste su un punto cruciale: non tutte riescono a sopportare un simile bombardamento d’odio.

«Io domani vado a denunciare. Ma ci sono ragazze che soffrono enormemente per questo schifo che ricevono gratuitamente sui loro profili».

L’appello: “Denunciate sempre. È l’unico modo per fermarli”

Il messaggio finale è chiaro:

«Il mio suggerimento è questo: denunciate. Così magari qualcuno questo brutto vizio se lo toglie».

Un invito che arriva in un momento in cui il dibattito nazionale su misoginia, violenza verbale e odio online è più acceso che mai.

Un problema sistemico: l’odio di genere sui social

Il caso della sottosegretaria accende di nuovo i riflettori su un fenomeno ormai fuori controllo:

  • insulti alle donne politiche,

  • minacce alle giornaliste,

  • molestie a influencer e professioniste,

  • commenti d’odio normalizzati in ogni spazio pubblico digitale.

Secondo recenti dati ISTAT, oltre il 45% delle donne che usano i social ha ricevuto almeno un commento sessista o denigratorio