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Politica
Tajani: "Redditometro da stato di polizia. Venerdì chiederò l'abolizione"
Antonio Tajani

"La maggioranza che ho in mente per la Commissione europea è Ppe-liberali-conservatori. Bene Salvini su Afd, ma anche Le Pen è un problema"

 

"Il redditometro è un decreto del viceministro dell'Economia Leo e io sono contrario. Non funziona. Il contenzioso non è mai positivo". Lo ha detto il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani, intervistato da Angelo Maria Perrino, alla quinta edizione del Meeting del Made in Italy organizzato da AEPI e Affaritaliani.it. "Il redditometro contiene una filosofia che è alternativa a quella della riforma fiscale che stiamo realizzando. Si tratta di una oppressione fiscale, da stato di polizia. Noi siamo per il confronto e la lotta all'evasione fiscale non si fa con questi mezzi. Visco ha applaudito al redditometro e questo significa che non va bene. Io in Consiglio dei ministri venerdì proporrò l'abolizione del redditometro e le dichiarazioni del presidente del Consiglio di oggi vanno nella giusta direzione e me ne compiaccio".

Tajani ha poi rivendicato la vittoria di Forza Italia sulla mancata introduzione della cosiddetta sugar tax, la tassa sulle bibite gasate. Per quanto concerne invece il Superbonus, il vicepremier ha affermato di condividere la battaglia del ministro Giorgetti "per la tenuta dei conti pubblici" ma di non essere d'accordo sulla "retroattività della norma", che è passata in commissione "grazie al voto di Italia Viva". Tajani ha anche detto che "Forza Italia proporrà un ordine del giorno per sanare la situazione" ma che "il governo non è assolutamente a rischio e che continueremo a votare la fiducia fino all'ultimo giorno della legislatura".

Guarda qui l'intervista al vicepremier Tajani

 

 

 



In Europa "io me ne intendo di come sconfiggere la sinistra, posso spiegarlo perché l'ho fatto. Salvini disse di non votarmi perché io e il candidato della sinistra eravamo la stessa cosa" ma "io ho fatto il presidente del Parlamento Europeo e ho sconfitto la sinistra". In Europa "la maggioranza che ritengo sia auspicabile è quella formata da popolari, liberali e conservatori", ha detto il vicepremier. "Quella maggioranza e' la stessa che nel 2017 mi ha portato a fare il presidente del Parlamento europeo sconfiggendo il candidato di sinistra". E ancora: "Tutti i sondaggi danno il Partito Popolare Europeo come prima forza politica del nuovo Parlamento europeo e abbiamo indicato come candidata Ursula von der Leyen, poi decideranno i capi di Stato ma non si potrà prescindere dal Partito Popolare Europeo e il presidente della Commissione sarà del Ppe".

"Il mio auspicio è" un'alleanza in Europa tra "popolari, conservatori e liberali, poi ne parleremo nel Ppe. Bisogna comunque aspettare il risultato elettorale per capire", ha detto il leader di FI e vicepremier Antonio Tajani interpellato, a margine del convegno sul Made in Italy, sulle dichiarazioni del leader del Ppe Manfred Weber secondo cui "il punto di partenza sarà la cooperazione con socialisti e liberali". 

''Mi sembra un fatto positivo che finalmente ascoltando anche le mie parole passate -già tanto tempo fa dissi che mi faceva schifo quello che diceva Afd- la Lega si sia schierata per l'espulsione di questo partito, Afd, appunto. Il problema non è la Lega ma Afd'' e il rassemblement della signora Le Pen che "vuole uscire dalla Nato: non si può pensare di governare l'Europa essendo contro l'Europa. La Le Pen non è sicuramente un'europeista''.

"Stiamo facendo sentire la presenza del governo italiano alle nostre imprese" dopo lo scoppio del caso UniCredit e "le stiamo tutelando", ha detto il vicepremier Tajani. Quanto ai confini nel Mar Balltico sono "segnali di forza" che Putin "lancia all'Occidente" sono in realtà "schermaglie e provocazioni", ha sottolineato il segretario di Forza Italia. Ma - precisa Tajani - "non invieremo soldati in Ucraina a combattere e non siamo alla vigilia della Terza Guerra Mondiale".

La missione Aspides "sta proteggendo i prodotti italiani, il cui traffico era messo a repentaglio dagli attacchi degli Houthi", ha detto ancora il ministro degli Esteri. Si tratta di "una missione europea militare che noi abbiamo fortemente voluto" e che tutela "il nostro export".






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