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Politica
Pa e imprese, rivoluzione Zangrillo: "Dal sospetto preventivo alla fiducia"

Pubblica amministrazione, intervista al ministro Zangrillo

"Il nostro obiettivo è quello di semplificare il rapporto tra la Pubblica Amministrazione con i cittadini, le famiglie e le imprese". Lo afferma Paolo Zangrillo, ministro della Pubblica Amministrazione, intervistato dal direttore Angelo Maria Perrino alla quinta edizione del Meeting del Made in Italy organizzato da AEPI e Affaritaliani.it. "Il tema del corretto rapporto tra P.A. e utenti non è solo un argomento italiano ma che l'Europa sta studiando da tempo. A fine 2023 un gruppo di esperti amministrativi, ministri e funzionari hanno stilato un documento che racconta lo stato dell'arte della P.A. in Europa. Tutto ciò esprime in sintesi la necessità di accelerare il processo di semplificazione amministrativa che è un'opportunità che in tutto il Continente può far risparmiare 65 miliardi all'anno con un corretto funzionamento della P.A.".

"La sfida - spiega Zangrillo - è quella di lavorare in squadra. Operare partendo dalle persone per organizzare il funzionamento in modo corretto e le performance dipendono proprio dalle capacità delle persone che lavorano. Il capitale umano è il fattore principale per migliorare i processi. Siamo in un'epoca di grandi opportunità. Oggi su quasi tutti i quotidiani c'è scritto che con l'intelligenza artificiale e la digitalizzazione si rischia di perdere 218mila posti di lavoro. Troppo spesso purtroppo si parla senza avere un'idea corretta di come stanno le cose".

 

 

GUARDA QUI L'INTERVISTA AL MINISTRO

 

"Altro punto importante è migliorare il rapporto con le imprese. Ed è fondamentale trasformare il rapporto da sospetto preventivo alla fiducia e al controllo successivo. Entro quest'anno semplificheremo 200 procedure amministrative in termini di adempimenti tra P.A. e imprese. Di queste 200 procedure amministrative da semplificare già 180 sono arrivate in Consiglio dei ministri. E abbiamo anche portato un ddl in materia ambientale, altro punto realizzato. Siamo intervenuti su molti comparti eliminando norme e adempimenti che non avevano senso ma intralciavano l'attività imprenditoriale. Nel decreto Pnrr ci sono 45 semplificazioni solo per il comparto dell'artigianato eliminando altri adempimenti. Faccio un esempio: per aprire una gelateria servono 79 adempimenti da 23 enti diversi, una persona normale cambia idea. Siamo intervenuti anche in questi casi per rendere le procedure più semplici e veloci".

Poi il ministro Zangrillo tocca il tema dei controlli. "Le imprese chiedono una semplificazione anche perché spesso gli stessi documenti vengono richiesti da enti diversi con una perdita di tempo per l'azienda e uno scarso interesse per lo stato. Il ddl sui controlli ha già passato l'esame del Consiglio di Stato e settimana prossima va nelle commissioni parlamentari. Il punto chiave, come dicevo prima, è stravolgere la relazione tra pubblico e privato passando dalla logica del sospetto preventivo, l'idea cioè che le imprese facciano le furbe, al controllo successivo. Tutelare quindi l'interesse pubblico senza intralciare il lavoro delle imprese. Molto importante in questo senso è il fascicolo elettronico dell'azienda nel quale la P.A. può trovare i documenti che l'impresa ha già prodotto e i controlli che sono stati fatti in modo tale da non replicare le stesse azioni da altri enti. C'è poi anche l'errore scusabile, cioè un errore che non penalizzi l'interesse pubblico e quindi non viene sanzionato".

"Il tema della digitalizzazione è poi fondamentale con l'introduzione dello sportello unico per evitare ridondanze. Una semplificazione amministrativa senza un approccio autoreferenziale ma che coinvolga tutti. Abbiamo deciso di non chiuderci nei nostri uffici per studiare come migliorare il rapporto tra P.A. cittadini e imprese ma di coinvolgere gli utenti". Sul tema poi dei famigerati 'furbetti del cartellino', Zangrillo afferma: "Sono una estrema minoranza, a me interessa che i 3,2 milioni di lavoratori nella P.A. abbiano ogni giorno una motivazione per andare al lavoro".

E infine i concorsi. "Per avere una risposta ci volevano in media 780 giorni e un giovane non può certo attendere più di due anni. Siamo intervenuti e ora in sei mesi si hanno i risultati del concorso. Non solo, dal primo gennaio 2024 con un'app sul telefonino si possono consultare in tempo reale tutti i bandi della P.A.". sottolinea Zangrillo. 






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