Manovra, nessuna ulteriore tassa sulle banche. Palazzo Chigi esclude l'ipotesi leghista, Meloni non vuole guerre con l'Abi - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 14:08

Manovra, nessuna ulteriore tassa sulle banche. Palazzo Chigi esclude l'ipotesi leghista, Meloni non vuole guerre con l'Abi

"E' estremamente difficile modificare un accordo chiuso"

Di Alberto Maggi

Giorgetti informato, con buona pace delle richieste leghiste sulla rottamazione


"E' estremamente difficile modificare un accordo chiuso". Così fonti ai massimi livelli di Palazzo Chigi, vicinissime alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al sottosegretario Giovambattista Fazzolari, rispondono alla domanda di Affaritaliani se, come chiesto a gran voce dalla Lega di Matteo Salvini, sia possibile aumentare in Parlamento il contributo da parte del mondo delle banche nella Legge di Bilancio per il 2026 per finanziare misure a favore di famiglie e imprese.

La premier - confidano da Fratelli d'Italia - non vuole riaprire un braccio di ferro con il mondo del credito che già ha scontentato l'Abi (Associazione Bancaria Italiana) con il testo uscito dal Consiglio dei ministri. Non solo. Forza Italia, con il pressing dei figli di Silvio Berlusconi, Marina e Pier Silvio in testa, che hanno una rilevante partecipazione in Banca Mediolanum, non accetterebbe mai di votare al Senato (dove viene discussa quest'anno la manovra economica in prima lettura) un ulteriore aggravio di tasse sulle banche.

Antonio Tajani su questo punto è stato chiarissimo e Palazzo Chigi vuole evitare contrapposizioni con il mondo del credito in un momento così importante per il riassetto del mondo bancario. Ed è così che la Legge di Bilancio non subirà ulteriori modifiche almeno sul fronte delle entrate dal mondo bancario. Giancarlo Giorgetti, ministro leghista dell'Economia e delle Finanze, da perfettamente quale sia la posizione di Meloni e dell'Abi e dirà a Salvini che "purtroppo" non ci sono le condizioni politiche per aumentare le imposte sulle banche.

La recente promozione di Moody's sull'Italia è un punto fondamentale sia per la presidenza del Consiglio sia per Via XX Settembre e il punto chiave è quello di non toccare quasi nulla nella manovra, se non pochissimi punti decisi nel vertice di giovedì scorso, per restare assolutamente all'interno dei vincoli europei e per rassicurare i mercati finanziari e tenere sotto controllo lo spread. Con buona pace degli emendamenti leghisti per ampliare la rottamazione delle cartelle prendendo risorse proprio dalle banche, No way.

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