Politica
Quelli che... non avranno un altro mandato: cosa faranno ora De Luca, Zaia, Fedriga (e Malagò)
La Corte costituzionale stronca le ambizioni per un nuovo mandato dei governatori di Campania, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Ed anche il presidente del Coni deve farsi da parte. Ecco quali sono i loro piani per il futuro

Vincenzo De Luca, Luca Zaia, Massimiliano Fedriga, Giovanni Malagò
Quelli che... non avranno un altro mandato: cosa faranno ora De Luca, Zaia, Fedriga (e Malagò)
Il recente pronunciamento della Corte costituzionale pare chiudere definitivamente le porte al governatore della Campania Vincenzo De Luca che non potrà candidarsi per un terzo mandato alla guida della Regione. Il chiarimento dei giudici rispetto all'incostituzionalità della legge regionale campana ha conseguenze dirette però anche per tutte le altre Regioni. In questa tornata elettorale sono in particolare interessate Puglia e Veneto. Dove, rispettivamente, anche il dem Michele Emiliano ed il leghista Luca Zaia (che di mandati ne ha già fatti addirittura tre) non potranno ricandidarsi. In prospettiva, la stessa situazione interesserà nel 2028 Attilio Fontana in Lombardia e il presidente di Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, entrambi della Lega. Cosa faranno tutti questi big quando giungeranno al termine del loro ultimo mandato? Andiamo a vedere, caso per caso.
De Luca minaccia di spaccare il centrosinistra in Campania
La situazione più calda è quella che riguarda Vincenzo De Luca. Che voleva fortissimamente la possibilità di correre per un terzo mandato. Anche contro la volontà della leader del suo partito Elly Schlein. La quale però non può esultare per il pronunciamento della Corte costituzionale. De Luca, che a caldo aveva parlato di una "tesi strampalata, progettata in udienza, che ha fatto inorridire autorevoli costituzionalisti", più recentemente su facebook è sembrato accettare il verdetto: "Torno alla vita, con sportività, ma bisogna fare in modo che Napoli e la Campania non tornino nella palude". Cosa significa? Se il centrosinistra sceglierà di candidare qualcuno a lui non gradito - come Roberto Fico - De Luca è pronto a spendersi per sostenere una candidatura alternativa. Con una spaccatura nell'area del centrosinistra che rappresenterebbe una grandissima opportunità per il centrodestra.
La nuova vita di Zaia: il "Doge" destinato al Coni?
Forti le turbolenze anche in Veneto. Dove il leghista Luca Zaia ha potuto fare tre mandati grazie ad una legge regionale del 2018 che ha di fatto "azzerato" il primo mandato, quello che iniziò nel 2010. Ora sono grandi gli appetiti di Fratelli d'Italia per un cambio di colore della Regione. E Zaia che farà? Il "Doge" si ritiene il vero obiettivo di una macchinazione politica volta a toglierlo dai giochi per il Veneto. Potrebbe "consolarsi" con la candidatura a sindaco di Venezia. Ma solo, spiega il Corriere, se a candidarsi per il Veneto non sarà un leghista. Ma ci sono (almeno) altre due piste. La prima porterebbe Zaia a prendere il posto di Daniela Santanchè alla guida del Ministero del Turismo. Ma è da valutare se il "Doge" sarebbe pronto a concludere anzitempo la sua esperienza in Veneto per un dicastero senza portafoglio e con al massimo due anni di governo davanti a sè. Per questo resta aperta la porta per un approdo di Zaia alla guida del Coni. Scenario che - come vedremo - si intreccia con quello legato al destino di Giovanni Malagò. Che non può candidarsi per un quarto mandato alla guida del Comitato olimpico. Zaia ha tuttavia tempo solo sino al 5 giugno per candidarsi: le elezioni sono fissate al 26 giugno.
Fedriga potrebbe "sovvertire" in FVG la sentenza della Corte
Tutto molto più semplice in Puglia: Emiliano ha infatti già annunciato da tempo la sua intenzione di farsi da parte. Per Lombardia e Friuli Venezia Giulia si parla di cambi della guardia attesi tra tre anni. Molto potrebbe cambiare in questo lasso di tempo. Nel frattempo va registrato che Fontana, intervistato dalla Stampa, ha parlato di una "ingiustizia oggettiva" in riferimento al pronunciamento della Corte costituzionale: "E non lo dico perchè punto al terzo mandato", ha aggiunto. Mentre Fedriga si è affrettato a spiegare: "Mi piace molto fare il presidente di regione e rispondere alla mia terra". Il presidente della Regione FVG è quello che ha in realtà più chance di "sovvertire" le conseguenze della sentenza. Che infatti non si applicherebbe alle Regioni a statuto speciale: Adesso "sarà il Consiglio regionale ad occuparsene, spetterà alla volontà dei consiglieri se approvare il terzo mandato". Dal canto suo, ha aggiunto: "Mi piacerebbe candidarmi, questo non vuol dire che la coalizione decida di candidarmi, ma si va all’interno di quei normali processi democratici che ci sono, senza un blocco anteriore per legge, che non permette ai cittadini di scegliere”.
Malagò: no alla politica (nonostante le tante richieste)
E veniamo a Giovanni Malagò. Che non è governatore regionale ma che negli stessi giorni di Zaia e De Luca ha avuto la medesima doccia fredda. Il presidente del Coni, al terzo mandato, ci teneva moltissimo ad essere in carica per le Olimpiadi di Milano-Cortina. Ma a quanto pare, così non sarà. Tante le possibili future destinazioni alle quali è stato associato. La guida della Lega Calcio Serie A. La presidenza della Figc. Del ruolo di Ceo della Roma ha detto: “È una bella fantasia, ne ho lette diverse, questa non è male". La politica? "Continuo ad avere richieste", ha spiegato Malagò, che in passato Matteo Renzi voleva sindaco di Roma. Ci sarebbero state offerte più recenti sia dal centrosinistra che dal centrodestra. Ma a quanto pare il presidente uscente preferisce restare nel mondo dello sport. A partire dalla scelta del suo successore al Coni, partita nella quale intende giocare un ruolo da protagonista.