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Politica
Terzo Polo verso la rottura. Briatore: "Iv al Twiga? Boschi viene qui da anni"
Maria Elena Boschi

Terzo Polo a un passo dalla rottura: "E' il momento di dividere i gruppi"

Sembrano ormai ristretti, nel Terzo Polo, i margini per continuare la legislatura con un gruppo comune Azione-Iv. Complici alcuni differenze di valutazione politica su dossier come giustizia e salario minimo, e una polemica sulle cene al Twiga di esponenti renziani, si è assistito ad una vera e propria escalation di tensione, che è culminata stamani nelle dichiarazioni di Roberto Giachetti su Radio Leopolda. Il parlamentare di Iv, infatti, si è chiesto se abbia “ancora senso che Azione e Italia viva continuino a stare insieme”.

“Diamo un elemento di chiarezza – ha aggiunto - ognuno starà dalla sua parte, e sapremo che abbiamo anche un altro avversario politico. Ma continuare così mi sembra assolutamente non solo devastante ma anche deprimente. Io ho sempre pensato che rompere quell'alleanza rappresentasse un tradimento degli elettori. Ma noi davvero siamo convinti che non sia arrivato il punto di smetterla con questa finzione, e di sottrarre gli elettori tutti, quelli di Azione e Italia viva, all'umiliazione di una finzione, di un matrimonio nel quale c'è una parte che evidentemente non sopporta più l'altra e scarica dalla mattina alla sera nei confronti di quella parte insulti, attacchi, addirittura rinnegando – ha concluso - le cose comuni che abbiamo messo insieme e erano nel programma?”.

Il tutto mentre non si erano ancora esauriti i veleni incrociati dopo le dichiarazioni di ieri di Matteo Renzi, il quale aveva parlato di “grillismo degli antigrillini” rivolgendosi a Carlo Calenda e agli altri esponenti di Azione che avevano attaccato in particolare Maria Elena Boschi e Francesco Bonifazi per avere cenato al Twiga di Daniela Santanchè. Ivan Scalfarotto, su twitter, replicando a Matteo Richetti ha scritto che “forse è il momento di prendere atto che non si può continuare così, noi non abbiamo mai attaccato nessuno sulle vicende personali, mai".    

A questo punto, è stato il leader di Azione Carlo Calenda a intervenire direttamente nella querelle e a sintetizzare la situazione, preannunciando decisioni importanti per i prossimi giorni: “Roberto Giachetti – ha detto Calenda - oggi ha chiesto la separazione dei gruppi parlamentari di Azione e Italia Viva. I gruppi lavorano bene insieme su molte questioni di merito. Ma non vi è dubbio, dal salario minimo alla Commissione Covid e all'elezione diretta del premier, stanno emergendo differenze rilevanti. Nei prossimi giorni verificheremo con i vertici di Italia Viva le loro intenzioni. Del Twiga – ha aggiunto - non ci importa nulla. Di chi lo frequenta meno ancora. Ma se persone appartenenti al Gruppo Azione/ItaliaViva vanno a cena con un Ministro di cui abbiamo chiesto le dimissioni c'è un problema di opportunità evidente. Capalbio, Richetti e il grillismo non c'entrano nulla”. 

Cena al Twiga, Briatore: "Boschi? Viene qui da anni"

"Io pensavo di avere tre bravi direttori di comunicazione e marketing, ma ora ho capito che il più bravo è Carlo Calenda: ha messo il Twiga al centro dell’estate italiana". Flavio Briatore interviene sulla vicenda del Twiga in un'intervista al Corriere della Sera, usando ironia. "Che poi siamo di centrodestra è ridicolo: da noi passano tutti, come al Billionaire o come al resort di Malindi quando Giovanna Melandri disse che non c’era mai stata e poi spuntò la foto in cui ballava da noi. Dopodiché, io sono sicuramente più vicino a Giorgia Meloni che a Giuseppe Conte, a Calenda o alla signora del Pd Elly Schlein".

Briatore conferma al Corriere della Sera: "Bonifazi frequenta il Twiga da anni, Maria Elena la conosco da anni, non vedo il problema".  E aggiunge, con una frecciata a Capalbio: "Là è una noia mortale, qui la gente balla, si diverte. Quelli di Capalbio vanno a ballare di nascosto a Montecarlo e al Twiga". Francesco Boccia invece non è mai venuto, dice Briatore, "ma lo conosco bene e lo stimo: a Roma, viene al Crazy pizza, a meno che ora non si dica che pure il Crazy pizza è di destra". E Renzi? "In passato è venuto e ha pagato di tasca sua".

De Luca a Renzi e Calenda, non disturbatemi fino a suppletive

"Che teatrino infantile quello tra Renzi e Calenda. Un giorno sono grandi amici e il giorno dopo amanti traditi". Lo afferma Cateno De Luca, leader di Sud chiama Nord e sindaco di Taormina. "C'è una triste verità: entrambi sono condannati a stare assieme come in un girone dantesco - prosegue -. Ma risparmiateci però tutte queste polemiche e non tiratemi in ballo nei vostri giochini di palazzo. O si fanno le cose seriamente e alla luce del sole oppure cari miei il matrimonio d'interessi per le europee per me non ha alcun senso". "Facciamo una cosa, a ottobre ci saranno le suppletive per il collegio di Monza, in molti mi stanno chiedendo di scendere in campo, nelle prossime settimane prenderò una decisione, ma fino alle suppletive cari Matteo e Carlo non disturbatemi e non riempite i giornali con retroscena sui miei parlamentari che tanto non verranno nei vostri gruppi - conclude De Luca -. Inoltre chiederò a Letizia Moratti, con la quale stiamo portando avanti un dialogo serio e franco, di rivedere i nostri rapporti con Renzi e Calenda. Così di sicuro non si può andare avanti". 

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