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Politica
Ischia, Crimi: "Io e il M5S abbiamo risposto alle indicazioni di Di Maio"

Crimi: "Non conosco le motivazioni e la dietrologia ricostruita successivamente"


"Credo che sulla questione ormai si sia chiarito tutto, non si é trattato di un condono e lo affermano illustri giuristi, e gli interventi hanno interessato le sole case colpite dal terremoto". A parlare con Affaritaliani.it del caso Ischia, dopo le polemiche che hanno investito l'ex premier Giuseppe Conte, è Vito Crimi, ex parlamentare pentastellato (è stato anche reggente del Movimento per u lungo periodo) tirato in ballo dall'attuale vice-ministro alle Infrastrutture, il leghista Edoardo Rixi, come colui il quale gestì il pressing nel 2018 per far inserire nel Decreto Genova la norma su Ischia.

"Lo Stato - spiega Crimi - doveva decidere se quelle case, distrutte dal terremoto e con istanze pendenti su condoni precedenti (quelli sì condoni) erano meritevoli di contributo alla ricostruzione o meno, e andava fatto subito".

"In merito alla dinamica, a quell’epoca il capo politico era Luigi Di Maio e io mi attenevo alle indicazioni che mi arrivavano per la linea politica. Quali fossero le motivazioni, o tutta la dietrologia ricostruita successivamente, non la conosco e non mi interessa. Ricordo perfettamente che il governo nella sua interezza, compresi i ministri della Lega, avevano approvato in Consiglio dei ministri il decreto che già conteneva la norma sui Ischia. Che, successivamente, è stata migliorata e modificata in Parlamento".

"Ho condiviso quel testo e l’ho difeso e migliorato col prezioso contributo dei colleghi parlamentari e dell’allora ministro Costa, tanto da ridurre eventuali effetti che potessero essere negativi, o che solo lontanamente si sanassero situazioni a rischio ambientale o idrogeologico, vincoli che erano comunque nonnsono mai stati messi in discussione dalla nostra norma", conclude Crimi.

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Tags:
vito crimi di maio ischia 2018





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