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Politica
Vox Italia, Fusaro: "Paragone ha una sola 'issue', fuori dall'euro e dall'UE"

Diego Fusaro, filosofo e ideologo di Vox Italia, intervistato da Affaritaliani.it, risponde punto per punto a Marco Pipino, intervistato sempre da Affari, autore insieme a Giuseppe Sottile di una scissione (termine che Fusaro non condivide) interna per aderire al movimento politico di Gianluigi Paragone, Italexit.

L'INTERVISTA A DIEGO FUSARO

Che cosa pensa della scissione in Vox Italia capitanata dagli avvocati Marco Pipino e Giuseppe Sottile?
"Le parole sono importanti. Tecnicamente, non si tratta di una “scissione”, come pure è stata chiamata, ma di un passaggio a un altro partito da parte di due dirigenti apicali di Vox Italia. Non sta, comunque, a me giudicare il capitano della nave che abbandona il suo vascello per passare a quello altrui. Rientra comunque anche questo nella splendida dialettica di quel libero arbitrio con il quale - diceva Pico - i mortali possono innalzarsi a Dio o abbassarsi ai bruti".

"La scissione si è prodotta a causa della divergenza di vedute sulle alleanze da stringere con gli altri soggetti politici emergenti all'interno dell’area del sovranismo vero", ha affermato ad Affaritaliani.it Pipino. E' davvero così?
"Mi perdoni, torno a ripetere che le parole sono importanti. Una cosa sono le “alleanze”, termine in sé nobile, che allude a esperienze di convergenza tra realtà autonome che scelgono di cooperare mantenendo le proprie specificità. Altra cosa sono gli “scioglimenti”, con cui una parte abdica da se stessa e si scioglie nell’altra. Chiamare “alleanza” uno “scioglimento” – dacché di questo si tratta – genera solo pittoreschi equivoci. Tornando alla metafora nautica, l’alleanza è quella tra due vascelli che si accordano per solcare insieme il mare l’uno accanto all’altro, magari in vista di qualche meritevole impresa. Lo scioglimento, per usare ancora un termine neutro, è quello per cui parte dell’equipaggio di un’imbarcazione, compresi il capitano e il nostromo, calano la scialuppa per trasferirsi sull’altra imbarcazione".

Lei non crede nel progetto politico di Italexit e di Gianluigi Paragone? Perché non è possibile un'alleanza?
"Nella risposta precedente vi sono le basi per rispondere anche a questa domanda. Ben vengano le alleanze con coloro i quali, per una via o per un’altra, presentano elementi di vicinanza e di affinità. Ciò che noi, con “Ancora Italia. Per la sovranità democratica”, rigettiamo è lo scioglimento: e lo respingiamo proprio perché siamo favorevoli alle alleanze. E “per la contraddizione che nol consente” non può esservi alleanza ove vi sia scioglimento. Il progetto politico di Paragone, che conosco personalmente e di cui ho stima, tocca un punto essenziale, l’uscita dall’euro e dalla UE: punto che “Ancora Italia” condivide in toto. Tuttavia, “Ancora Italia” non si ferma a quel punto, che pure è essenziale: “Ancora Italia” non è un movimento “single issue”, direbbero gli anglofoni; è un progetto culturale e politico insieme, una articolata visione del mondo che aspira a farsi prassi politica condivisa. Accanto alla sovranità monetaria ed economica, “Ancora Italia” difende la sovranità anche sul piano geopolitico e militare, ad esempio. Ha una visione multipolare e non atlantista. Ha una concezione umanista e comunitaria della persona umana. Ha una prospettiva socialista e democratica. E, per venire anche a cose urgenti, si batte in prima linea contro il nuovo ordine terapeutico dei lockdown a yo-yo e dell’emergenza sanitaria come metodo di governo. Per questo motivo, “Ancora Italia” è favorevole alle alleanze anche con chi, come “Italexit”, difende un unico punto ma pienamente condivisibile. Dire, come fa Marco Pipino, che Vox nacque come “partito No Ue – No Euro” non è corretto e, anzi, mi pare un tentativo di riscrivere la storia piegandola alla prospettiva del nuovo vascello su cui è approdato: nulla di male, per carità; Freud ci insegna che il soggetto tende sempre a riscrivere la propria storia biografica per evitare traumi coscienziali e nessuno si sottrae a questa logica. Vox nacque come partito che prevedeva anche – sottolineo: anche – l’uscita dall’euro e dalla UE, ma non si limitava certo a quel programma minimale. Era, appunto, una visione del mondo complessiva, chiamata a farsi progettualità politica".

Che cosa accade ora alla parte di Vox Italia che non ha aderito alla scissione?
"Chi – e sono i più – non ha aderito allo “scioglimento” (per usare ancora la giusta parola) e al passaggio all’altrui vascello è ora in “Ancora Italia. Per la sovranità democratica”: un partito che sta crescendo giorno dopo giorno e che, tornando ancora una volta alla nostra metafora nautica, ha ben chiara la rotta da seguire, dispone di mappe precise per pensare la realtà e per agirvi, e ha a bordo ammiragli, capitani e navigatori che hanno passione e idee chiare; e che, soprattutto, agiscono in nome di una progettualità che non potrà essere scalfita dal primo vento contrario o dal passaggio di altre imbarcazioni. Insomma, finora eravamo in porto ad approntare il vascello e a saggiare la validità dell’equipaggio: ora siamo salpati, con a bordo soltanto coloro i quali, con passione, dedizione, fedeltà all’ideale e “passione durevole” (Lukács), si sono dimostrati degni della navigazione. Vedremo, in futuro, quanti altri vascelli si “scioglieranno” per improvviso passaggio del capitano e del nostromo ad altre imbarcazioni".

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