Atti esattoriali illegittimi: parola agli avvocati
Camera Civile Salentina segnala: “Le intimazioni dell’Agenzia Riscossione non indicano i termini per fare ricorso e molti contribuenti non sono riusciti a difendersi in tempo”.
La questione degli atti esattoriali privi delle informazioni per fare ricorso è stata denunciata nei giorni scorsi da alcune associazioni di consumatori e imprese. Per saperne di più abbiamo chiesto chiarimenti al Presidente di Camera Civile Salentina e coordinatore Regionale delle Camere Civili di Puglia, l’Avv. Salvatore Donadei e all’Avv. Matteo Sances.
L’Avv. Donadei ci segnala che “Quanto denunciato dalle associazioni di categoria è sicuramente un problema reale. Le intimazioni di pagamento, come gli altri atti esattoriali, se risultano illegittimi devono essere impugnati entro termini perentori che possono variare da 60 a 20 giorni dalla notifica a seconda del tipo di pretesa (per esempio se si tratta di imposte, contributi o sanzioni) e del tipo di contestazione del contribuente.
Ovviamente, se i predetti termini non vengono indicati nelle intimazioni e il contribuente li fa scadere egli non avrà più la possibilità di rivolgersi al giudice competente. Tutto ciò ovviamente contrasta con le molteplici iniziative portate avanti da Camera Civile Salentina nelle sedi istituzionali a favore di un maggior dialogo tra cittadini e Fisco e verso una maggiore trasparenza dell’azione amministrativa.
Bene stanno facendo, quindi, associazioni come Movimento Consumatori e Partite Iva Nazionali a denunciare la situazione e a rendersi disponibili per informare cittadini e imprese”.
Interviene sul punto anche l’Avv. Sances per segnalare che “La mancata indicazione di informazioni fondamentali all’interno delle intimazioni di pagamento – come l’Autorità Giudiziaria competente e i termini per agire – può creare gravi disagi ai contribuenti. Tutto ciò, oltre a essere profondamente ingiusto contrasta anche con lo Statuto dei Diritti del Contribuente (legge n.212/2000), il quale all’articolo 7, comma 2, prevede espressamente che “Gli atti dell'amministrazione finanziaria e dei concessionari della riscossione devono tassativamente indicare:
a) l'ufficio presso il quale e' possibile ottenere informazioni …;
b) l'organo o l'autorita' amministrativa presso i quali e' possibile promuovere un riesame anche nel merito dell'atto in sede di autotutela;
c) le modalita', il termine, l'organo giurisdizionale o l'autorita' amministrativa cui e' possibile ricorrere in caso di atti impugnabili”.
È chiara dunque l’urgenza di modificare tali atti, in modo da garantire a tutti i contribuenti il proprio diritto di difesa. Per questo motivo come Camera Civile Salentina segnaleremo sicuramente questo problema alle istituzioni. Ma non solo.
Nelle prossime settimane sarò presente a Milano per un convegno organizzato da MilanoPercorsi volto proprio a sensibilizzare professionisti e imprese su questa e altre questioni relative ai rapporti tra contribuenti e Fisco.
Nel frattempo invito tutti i contribuenti a controllare costantemente la propria posta elettronica certificata, in modo da verificare in maniera tempestiva eventuali richieste erariali”.
Commenti