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Il Sociale
Un anziano su 5 subisce maltrattamenti: dato in aumento con la pandemia

Un anziano su cinque è vittima di maltrattamenti e la situazione è peggiorata a causa della pandemia: è questo l'allarme pubblicato sull'American Journal of Geriatric Psychiatry alla vigilia della Giornata Mondiale contro i maltrattamenti degli anziani, che si celebra il 15 giugno.

Lo studio dimostra che un anziano su cinque ha subito abusi nei mesi della pandemia, con un aumento generale dell’84% dei maltrattamenti in casa o nelle Residenze Sanitarie Assistite (RSA). La conferma del problema arriva dagli esperti della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (SIGG) che, in occasione della Giornata Mondiale contro i maltrattamenti del 15 giugno, richiamano l’attenzione sulla necessità di una maggiore consapevolezza con un Manifesto per prevenire e combattere gli abusi, tutelando la dignità degli anziani e sostenendo chi se ne prende cura.

Angherie, abbandono, ma anche negligenza, truffe finanziarie e maltrattamenti psicologici e fisici, che avvengono soprattutto fra le mura domestiche, a opera di familiari o badanti.

Durante i mesi della pandemia gli anziani sono stati ancora più fragili di fronte agli abusi, perché costretti a passare ancora più tempo con i loro aggressori e a dipendere ancora di più dagli altri per le cure quotidiane. Così, i maltrattamenti sono cresciuti in modo esponenziale: lo segnalano gli esperti della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (SIGG) che, in occasione della Giornata Mondiale della consapevolezza del maltrattamento agli anziani del 15 giugno, hanno realizzato un Manifesto per prevenire e combattere questo fenomeno, che sarà presentato durante uno dei webinar informativi dedicati alla consapevolezza e la prevenzione dei maltrattamenti. I geriatri sottolineano che durante la pandemia molti fattori di rischio si sono esacerbati: la precarietà economica, gli ambienti domestici sovraffollati, l’accesso limitato a servizi e supporto esterni hanno reso più difficili le condizioni di vita degli anziani a casa mentre nelle Residenze Sanitarie Assistenziali la riduzione del personale a causa di malattia o quarantena, le condizioni di lavoro stressanti e la sospensione delle visite dei familiari hanno acuito l’isolamento dei residenti e aumentato il rischio di abbandono. 

Il fenomeno della violenza sugli over 65 è ampiamente sottostimato, ma deve tornare all’attenzione di tutti perché con la pandemia è ulteriormente aumentato – spiega Francesco Landi, presidente SIGG – Un’indagine condotta di recente negli Stati Uniti e pubblicata sull’American Journal of Geriatric Psychiatry ha dimostrato che un anziano su cinque ha subito abusi in questi mesi, con un aumento dell’84% delle stime di prevalenza rispetto al periodo pre-pandemico e picchi di incremento che vanno dal +114% delle truffe finanziarie al +237% dei maltrattamenti fisici: in questi difficili mesi gli anziani, categoria fragile di fronte al coronavirus, sono stati alla mercé degli abusi perché spesso costretti a stare in quarantena più a lungo e per questo ancora più isolati e con minori possibilità di chiedere aiuto. La maggior parte dei maltrattamenti avviene fra le mura domestiche ad opera di persone di fiducia come badanti, vicini di casa, parenti e operatori assistenziali, in due terzi dei casi membri della famiglia come il coniuge o i figli: le difficoltà innescate dalla pandemia, che hanno colpito reti familiari e sociali già meno ampie e forti rispetto al passato, hanno così aumentato la probabilità degli anziani di essere vittime di abbandono e disattenzioni come denutrizione, disidratazione, scarsa igiene, indumenti indecorosi”. Per contrastare gli abusi e condividere una nuova coscienza dei diritti e delle responsabilità, la SIGG propone perciò un Manifesto per la prevenzione e la consapevolezza dei maltrattamenti sugli anziani.  

“Il maltrattamento agli anziani si deve e si può prevenire – riprende Anna Castaldo, membro consiglio direttivo SIGG e coordinatore del gruppo di lavoro sul maltrattamento anziani - In casa e anche nelle residenze assistenziali la persona  fragile viene spesso vissuta come un peso e posta nelle condizioni di ‘non disturbare’: i cambiamenti fisici, comportamentali emotivi a volte attribuiti alla progressione di malattia possono essere dovuti ad abusi, negligenze, sfruttamento. Riconoscere questi casi e i fattori di rischio che possono aumentarne la probabilità è importante per la prevenzione e il trattamento: ciascuno di noi può fare molto perché aumenti la consapevolezza collettiva del problema e per riconoscere casi di abuso, familiari e caregiver possono ridurre il rischio di compiere un abuso informandosi su come chiedere aiuto e supporto. Ma la prevenzione passa innanzitutto da una riscoperta del valore dell'anziano e dalla consapevolezza che l'invecchiamento è una parte del ciclo di vita in cui devono permanere rispetto, dignità, accesso ad attività educative, culturali, spirituali, economiche; a ogni anziano devono essere date risposte ai bisogni fondamentali di cibo, sicurezza, protezione e accesso alle cure. Senza però dimenticare di fornire sostegno alle famiglie e ai caregiver che si prendono cura delle care persone anziane. Cioè una prevenzione multidimensionale, che tenga conto anche delle persone a rischio di compiere un abuso” conclude Castaldo.

 

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