Insulti a Molinarolo, sesta all'asta a Parigi. "Con quel sedere sei impresentabile". Lei: "Ora basta"
L'azzurra risponde pubblicamente agli haters: "Ho visto atlete ammalarsi per le critiche. Basta body shaming, denuncio"
Molinarolo, lo sfogo: "Basta giudicarmi per il fisico". L'azzurra è arrivata sesta alle Olimpiadi di Parigi (salto con l'asta)
Elisa Molinarolo è reduce dalle Olimpiadi di Parigi, l'atleta azzurra del salto con l'asta dovrebbe essere al settimo cielo per il risultato ottenuto: sesto posto e record personale con 4,70 metri, sfiorando anche il primato italiano (4,73 m). Invece è triste e ha deciso di sfogarsi pubblicamente, perché le sue prestazioni sono state commentate da molti utenti sui social con valanghe di insulti, come questo: "Certo che se avessi un fisico da atleta avresti potuto fare molto meglio... ma con quel sedere sei impresentabile". Invece di lasciarsi abbattere, l’atleta veronese classe 1994 ha risposto alla platea dei social, ricordando l’importanza di non farsi condizionare da chi critica l’aspetto fisico. "Frustrazione, noia, cattiveria. Però sono certa - dice Molinarolo a Il Corriere della Sera - che le persone si permettono di passare dai pensieri alle parole perché restano impunite. Motivo per cui ho voluto cavalcare l’onda della piccola visibilità che ho per affrontare questo argomento".
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"Se c’è una possibilità di denunciare, lo farò e spiegherò a tutte come fare, in modo che - prosegue Molinarolo a Il Corriere - ai leoni da tastiera passi la voglia di aggredire verbalmente. Ho visto tante compagne con disturbi alimentari scatenati o aggravati dalle critiche altrui. Ho iniziato il mio percorso sportivo nella ginnastica: potrei scoperchiare un vaso di Pandora. Non ho rivelato l’identità del leone da tastiera perché voglio uscirne pulita, non voglio essere passibile di denuncia per diffamazione. Faccio parte delle Fiamme Oro e preferisco confrontarmi col mio comandante e capire i passi giusti da fare. Nel dubbio, quindi, ho tolto il nome. Era già successo alle Olimpiadi di Tokyo: un giornalista scrisse che il mio fisico imponente non era adatto a saltare su una pista bagnata. Ora basta body shaming. Ho deciso di denunciare. Adesso non voglio più lasciar correre".