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Mandzukic-Milan: decide Elliott. E Ibrahimovic sul futuro...
Zlatan Ibrahimovic (Lapresse)

IBRAHIMOVIC-MILAN, 'CONTRATTO FINISCE TRA 6 MESI. TUTTO E' POSSIBILE'

"Finché sto bene, vado avanti. Sono sempre stato onesto, non voglio mettere nessuno in una situazione da cui non può uscire. All'inizio ho firmato per 6 mesi: è capitato, a chi era tornato al Milan la seconda volta, che non sia andata bene. Siamo stati più flessibili lasciandoci vie d'uscita". Lo dice Zlatan IBRAHIMOVIC, intervistato da "Repubblica".

juventus mandzukic
 

Il Milan riflette sull'acquisto di Mario Manduzkic (dopo le voci dei giorni scorsi su Pavoletti del Cagliari): il 34enne ex attaccante della Juventus (118 presenze e 31 gol in 4 stagioni) è una buona opportunità low cost, essendo svincolato dopo la fine della sua esperienza in Qatar (terminata a marzo). La dirigenza rossonera sembra convinta dopo i contatti con Giovanni Branchini (procuratore del giocatore)., Mandzukic ha dato l'ok e si sente pronto per una nuova sfida in Serie A. Nei giorni scorsi il croato ha rifiutato un'offerta del Besiktas e aspetta che il Milan formalizzi una proposta. Maldini e Massara aspettano l'ok della proprietà: Elliott sta facendo alcune valutazioni, ma nelle prossime ore potrebbe arrivare il via libera.

"Nelle vacanze di Natale ho portato i miei due figli al Vismara? Vediamo, il mio contratto finisce tra 6 mesi. Tutto è possibile". Ibra viaggia verso il traguardo delle 1.000 partite da professionista: "non sapevo di avere giocato tutte queste partite, significa che sono vecchio. Non voglio pensarci. La sfida di oggi è essere dentro una squadra molto giovane, diversa da come sono abituato. Mi piace tanto, mi dà anche più soddisfazione di quando vincevo". 

MILAN: IBRAHIMOVIC, 'PUNTO ALLO SCUDETTO'

"Il secondo in classifica è sempre il primo degli ultimi. Io devo puntare al massimo, per fare uscire il meglio da me e dagli altri. Non mi interessa lo scudetto d'inverno, ma il titolo vero". Lo dice Zlatan IBRAHIMOVIC, intervistato da "Repubblica". "Bisogna continuare, finora non abbiamo fatto niente. L'importante è non fermarsi". Quanto alla Champions, con il Milan assente da sette anni, "non è normale per i tifosi e per il club. Forse in questi 7 anni ci sono state tante cose anche fuori dal campo: se non c'è stabilità sopra, non può esserci sotto". Con Pioli "il nostro è un rapporto professionale: lui è l'allenatore e io il giocatore. Ha fiducia in me e mi fa stare bene. È un grande gentleman: non era semplice per lui, eppure non ha mai ceduto. È stato elegante, un altro avrebbe mollato. Il suo messaggio era di guardare sempre avanti: si è dimostrato da grande club".

IBRAHIMOVIC: "LEADER TRA I GIOVANI, QUI PER RIPORTARE IL MILAN IN CIMA"

- "Quando avevo lasciato la Serie A, la gerarchia era diversa. Sono venuto qui per cambiare le cose e rimetterle a posto". E in pochi mesi Zlatan Ibrahimovic si e' avvicinato tanto all'obiettivo. In un'intervista rilasciata alla Repubblica e al Corriere dello Sport, l'attaccante svedese parla del suo Milan, del suo ruolo, ma anche di Covid, futuro e tanto altro. Al suo ritorno in Italia ha subito segnato: "Se non si fa gol, non si vince. E' una delle mie responsabilita': segnare o fare segnare". Ma al di la' dei gol, Ibra e' arrivato con il Milan 12esimo e adesso i rossoneri guardano tutti dall'alto. "Mi sento un leader in campo, i compagni mi seguono: 10 anni fa c'era un altro gruppo. Questo e' molto giovane, ma con lavoro e sacrificio arrivano i risultati. Poi non dipende tutto da me. Bisogna continuare, finora non abbiamo fatto niente. L'importante e' non fermarsi, il secondo in classifica e' sempre il primo degli ultimi. Io devo puntare al massimo, per fare uscire il meglio da me e dagli altri. Non mi interessa lo scudetto d'inverno, ma il titolo vero". A inizio stagione il sogno era il ritorno in Champions dopo 7 anni di assenza. "Non e' normale per i tifosi e per il club. Forse in questi 7 anni ci sono state tante cose anche fuori dal campo: se non c'e' stabilita' sopra, non puo' esserci sotto". 

IBRAHIMOVIC: DONNARUMMA E' IMPORTANTE CHE RESTI AL MILAN

"Che resti al Milan è molto importante. È il simbolo cresciuto all’Academy, è il più forte portiere del mondo, deve avere fame e continuare così. Quando vedo qualcosa di straordinario, lo dico. Certo, uno così deve giocare anche la Champions, non può non avere ancora una presenza lì".

IBRAHIMOVIC SUL COVID

 "Quando mi hanno detto che ero positivo, volevo capire che cos’è questo Covid. Chiuso in casa, aspettavo i sintomi: mal di testa e schiena, gusto perso dopo 4-5 giorni, ogni giorno qualcosa di nuovo. La febbre non l’ho mai avuta: era un fatto più mentale, il tempo passava lento. A casa non mi potevo allenare come prima, mi affaticavo subito" 

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